Aquila mostruosa, Verona si deve arrendere
Sontuosa, bella e tostissima. Tanto da schiantare niente meno che la favoritissima Verona. Questo è stata l'Aquila di ieri. In 40 minuti di grande basket, spettacolo e adrenalina, in cui i ragazzi di Buscaglia hanno dimostrato di essere già una squadra solida, compatta, vera. E niente affatto impacciata come lascerebbe intendere la sua età media. Basti dire che sono stati due giovani talenti come Pascolo e Triche a decidere il match contro l'esperienza e il blasone degli avversari
Sontuosa, bella e tostissima. Tanto da schiantare niente meno che la favoritissima Verona. Questo è stata l'Aquila di ieri. In 40 minuti di grande basket, spettacolo e adrenalina, in cui i ragazzi di Buscaglia hanno dimostrato di essere già una squadra solida, compatta, vera. E niente affatto impacciata come lascerebbe intendere la sua età media. Basti dire che sono stati due giovani talenti come Pascolo e Triche a decidere il match contro l'esperienza e il blasone degli avversari. Il primo, «Dada», ha confermato di essere pronto per livelli altissimi: presenza fondamentale nel finale, giocate pazzesche (e, dimenticavo, 15 rimbalzi). Il secondo, Brandon, ha illuminato mostrando per la prima volta in questa stagione tutto il suo valore. Oltre al trentello, ha evidenziato un netto progresso nel gioco di squadra. Buone notizie per il tecnico, che vede la sua stella entrare a pieno titolo nella sua orchestra. Orchestra decisamente affiatata, dove ognuno sa, e bene, cosa deve fare. Non a caso i bianconeri, dopo un ottimo inizio, hanno macinato gioco dettando il passo fino alla fine, non concedendo mai alla Tezenis la possibilità di gestire i momenti topici.
Novità in quintetto: Baldi Rossi per Lechthaler. Ed è proprio lui a lanciare l'ottimo 6 a 0 insieme a Pascolo e Triche, già scatenati. L'Aquila è carica, molto carica. BJ Elder è on fire (come al solito verrebbe da aggiungere) e schiaccia Carraretto in ogni azione, come quella che porta al 13 a 2. Che diventa addirittura 15 a 2 con una meravigliosa combinazione Baldi Rossi-Pascolo. Il PalaTrento si accende. Perché, al momento, c'è solo Trento in campo. Verona è irretita. Stenta contro la zona difensiva bianconera e soffre terribilmente l'intensità avversaria. In particolare quella di Triche, già fortissimo al tiro. Soltanto qualche ingenua palla persa consente il 24 a 17 della prima sirena. Ma è l'Aquila a dettare il ritmo. Si tratta «solo» di continuare. Impresa ardua contro la corazzata scaligera. Entrano Lechthaler, «Spongi» e Fiorito per far rifiatare i titolari. Scelta obbligata, ma dispendiosa, per Buscaglia. L'Aquila vede infatti dilapidato il vantaggio fino al 24-21 del 12' firmato Boscagin (uno dei tanti gioielli veronesi). 26-25, time out. Serve a poco: altro brutto attacco che fa rima col primo vantaggio per Verona. Che poi addirittura allunga con Da Ros e Grande fino al +7 (parziale ospite di 18 a 4). Tutto da rifare. Inerzia capovolta. Dentro Elder, normalmente risolve problemi. Lo fa anche ora. Impressionante la sua forza, la sua classe e la sua leadership. Firma con in transizione la bomba del 40-41 del primo tempo. Gara riaperta. Il pubblico apprezza.
Ancora di più quando al rientro Forray, da tre, riporta avanti Trento. Elder gioca e ne risente positivamente pure Triche, ora davvero devastante. Le sue tre bombe, splendide e prese con grande sicurezza, lo dimostrano ancora di più. Adesso si prosegue punto a punto. Botta e risposta intenso e piacevele (fatta e eccezione per Callahan che al 26' rimedia una brutta manata all'occhio), con l'Aquila sempre avanti con personalità nonostante la vena di Reati. Si entra nell'ultimo periodo sul 61-58. È durissima, ma Trento c'è. Eccome. Oltre a Triche, ormai praticamente infallibile, anche Forray è una furia. I due infilano il +5. Ramagli, non una novità per la verità, è nervoso. Vuole più precisione in attacco. E per risposta ottiene soltanto un'azione pazzesca di Pascolo: stoppata al tabellone su Smith, incredibile coast to coast nel traffico con un 2+1 clamoroso. PalaTrento in visibilio. 69-62 al 35'. Applausi a scena aperta per «Dada», che pare l'unico a mantenere la calma. Mai esaltazione per lui, che giocatore. Oltretutto fa bene visto che Verona è sempre lì. Precisamente a -5 a 2' dalla fine, con Pascolo in panca a causa di un colpo al volto (match duro). Tensione altissima. I bianconeri la gestiscono bene, anzi benissimo. Fino al 72-70 con cui si entra nell'ultimo minuto. È sfida al cardiopalma. Tiro dall'angolo fondamentale di Baldi Rossi a 20'' dal termine. È il +4 che gasa i bianconeri e spaventa Smith, bloccato dalla difesa. Ovazione. Non è finita. Ci sono i liveri di Triche: 2/2. L'Aquila schianta anche Verona, la corazzata Verona, e mantiene il primato. Sognare? Si può e si deve.