Bitumcalor spaziale Il sogno continua
Con un terzo periodo fantascientifico l'Aquila Basket spazza via anche Capo d'Orlando e mantiene così la testa della classifica. Non è stata però una partita facile, con la squadra trentina costretta ad inseguire per tutta la prima parte del match
TRENTO - Con un terzo periodo fantascientifico l'Aquila Basket spazza via anche Capo d'Orlando e mantiene così la testa della classifica. Non è stata però una partita facile, con la squadra trentina costretta ad inseguire per tutta la prima parte del match.
I bianconeri infatti entrano in campo con un atteggiamento sbagliato. La squadra è contratta, timorosa, la brutta copia di quella ammirata sul parquet di casa in questo girone di andata di LNP Gold. «Il primo tempo è stato proprio bruttino - ha dichiarato coach Maurizio Buscaglia a fine match -, la classica situazione in cui giochi male e non entrano nemmeno le situazioni estemporanee. Ci siamo fossilizzati sull'attacco di un mismatch in particolare, pensando che quella situazione da sola potesse permetterci di stare in partita ma le partite non si vincono così e per fortuna i ragazzi l'hanno capito ben presto».
Poi inaspettato arriva un terzo quarto da 31 a 12. Un Pascolo in serata di grazia guida la rimonta bianconera fino al pareggio ed il forcing dei ragazzi bianconeri non si ferma all'aggancio: alla fine del periodo il punteggio è 56 a 48. Che spettacolo. «Abbiamo aggiustato il tiro, ci siamo concentrati in attacco e le cose sono cambiate decisamente. Dal terzo periodo in poi ho potuto applicare il piano partita che avevo pensato a tavolino e quando c'è fiducia nella squadra anche le cose difficili diventano più facili».
Il commento a caldo per Capo d'Orlando arriva invece dal capitano Matteo Soragna . «Abbiamo iniziato come volevamo - ci confida l'ex nazionale sotto la guida di coach Recalcati - poi però siamo crollati in difesa e Trento non ha sbagliato più nulla in attacco. Certo, è stata una settimana difficile per noi ed in più l'assenza di Mays ci limita molto nelle scelte offensive, però non dobbiamo disperare e anzi dobbiamo ricordarci di quanto fatto prima di queste due sconfitte (Trieste e Trento), possiamo invertire la rotta».
Il commento d'obbligo poi è quello di Gianmarco Pozzecco che evidenzia tutti i limiti di una partita gestita nel modo sbagliato. «La valutazione del match è molto facile - ha commentato il Poz in conferenza stampa -, abbiamo difeso alla grande i primi due quarti controllando il ritmo a nostro piacimento. Poi nel terzo periodo abbiamo smesso di difendere e pensato che potessimo vincere agevolmente solo nella metà campo offensiva».
Ad una domanda tendenziosa sul metro arbitrale poi coach Pozzecco dimostra di aver sedato in parte il suo «animo caliente». «Gli arbitri sono parte integrante di questo gioco meraviglioso. Forse sono stati un po' permissivi sotto canestro ma sicuramente non è stato questo frangente a farci perdere la partita. Faccio i complimenti a Trento: oltre ad essere forte sul campo è una squadra sportiva che mi sta molto simpatica».