Arianna Cau, campionessa roveretana di cable wakeboard

Avete presente quei ragazzi che saltano e volano sull’acqua, trainati da una fune o aggrappati a una vela, con ai piedi una tavola o degli sci? Tra di loro c’è una ragazza, ventenne, roveretana, studentessa all’università di scienze motorie e fortissima. Si chiama Arianna Cau ed è campionessa italiana in carica. La sua disciplina si chiama cable wakeboard. Sarà in Polonia e Norvegia per Mondiali ed Europei, ma in Trentino non può allenarsi: mancano le strutture e ci sono i divieti La pagina Facebook di Arianna, per supportarla

arianna cauAvete presente quei ragazzi che saltano e volano sull’acqua, trainati da una fune o aggrappati a una vela, con ai piedi una tavola o degli sci? Tra di loro c’è una ragazza, ventenne, roveretana, studentessa all’università di scienze motorie e fortissima. Si chiama Arianna Cau ed è campionessa italiana in carica. La sua disciplina si chiama cable wakeboard, che è una variante del wakeboard, che è una variante dello sci nautico, che è la versione più umida e meno fredda dello snowboard. Poi ci sarebbe anche il kitesurf, ma lasciamo che sia Arianna a spiegarci.


«Il wakeboard è, in pratica, come lo sci nautico, ma al posto dei due sci si utilizza una tavola, come uno snowboard. Una variante è il cable wakeboard, che è decisamente più ecologico: non si viene, infatti, trainati da una barca a motore, ma si utilizza una sorta di impianto a fune. Ai piedi si può avere la tavola, ma si può fare anche con gli sci o addirittura in ginocchio su un’apposita piattaforma. Poi c’è il kitesurf, che è una variante del windsurf più che dello sci nautico: ci si fa trainare da una vela e si possono compiere salti ed evoluzioni spettacolari».

 

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E tu pratichi tutte queste specialità?
«E anche lo snowboard d’inverno. Ho iniziato a tredici anni sulla neve, come molti ragazzi e ragazze della mia età. Poi, vogliosi di fare attività anche nella stagione estiva, ho iniziato a provare questi sport sull’acqua e me ne sono innamorata. Si tratta di discipline giovani e adrenaliniche, uno spettacolo sia per chi le pratica sia per chi le guarda. Poi il cable wakeboard diventerà nel 2020 disciplina olimpica».


Quindi potresti andare alle Olimpiadi in futuro?
«Adesso è presto per dirlo. Prima di tutto penso ai campionati europei, in Polonia a metà luglio, e ai Mondiali, in Norvegia a metà agosto. A fine agosto ci sarà anche il campionato italiano, all’Idroscalo di Milano, e dovrò difendere il titolo conquistato a Pescara. Sarà un’estate dura e impegnativa».


arianna cauDurante l’inverno intuiamo facilmente dove ti alleni sulla tavola da snowboard, ma in estate? Dove pratichi il cable wakeboard o le altre specialità?
«D’inverno faccio gare sulle nostre montagne, in particolare a Folgaria che è comoda da raggiungere per noi roveretani. Praticare il cable wakeboard in Trentino è impossibile, quindi vado ad allenarmi a Montichiari, con il mio allenatore Ludovico Vanoli, al Wake Paradise: tre volte alla settimana prendo la macchina, carico la tavola e vado ad allenamento. Purtroppo in Trentino è vietato praticare il kytesurf e non ci sono strutture per il cable wakeboard, ed è un peccato perché avremmo laghi perfetti, come Cavedine, Terlago e il Garda stesso, per fare questi sport».


Perché è vietato il kitesurf?
«Per questioni di sicurezza, ovvero per evitare scontri con i windsurf. Ma sul Garda si crea una situazione surreale: in territorio trentino è vietato, mentre in quello veneto no. Quindi a distanza di un metro si può o no. Ribadisco, è un peccato perché sempre più giovani praticano queste discipline, che sarebbero molto attrattive anche per i turisti. Speriamo cambino le regole».

 

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