La Bulgaria contro Kaziyski: l'ombra della vendetta
Quando, nel giugno del 2012, Matey Kaziyski decise di prendere posizione contro la Federazione bulgara di volley, affiancando il Ct dimissionario Radostin Stoytchev, probabilmente non pensava a possibili ritorsioni. Ma forse si sbagliava.
Quando, nel giugno del 2012, Matey Kaziyski decise di prendere posizione contro la Federazione bulgara di volley, affiancando il Ct dimissionario Radostin Stoytchev, probabilmente non pensava a possibili ritorsioni. «Sono deluso dalla Federazione. Le loro decisioni sono dannose per la pallavolo bulgara. Dovevano ammettere i loro errori e dimettersi. Siccome io non posso chiedere le loro dimissioni, me ne vado io», aveva detto allora. I due - allenatore e schiacciatore - avevano pure indicato i conflitti d’interessi esistenti nei vertici federali coinvolti, a loro avviso, anche nella gestione di club e di contratti di atleti.
Alla luce di tale presa di posizione, sembrano legittimi i sospetti su uno strano ultimatum filtrato da un sito web bulgaro, Sportal.bg, che intima all’atleta di pagare una penale allo Slavia, il suo primo club. E tale penale sarebbe quantificata in 180 mila euro, dovuti, sempre secondo l’indiscrezione, per sciogliere il vincolo che avrebbe legato a vita il pallavolista al team di Sofia.
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La faccenda è annosa, tanto che già nel 2007 aveva costretto la società trentina che lo aveva ingaggiato ad un tour de force per garantirsene le prestazioni. Ora, con tempi piuttosto bizzarri (si parla di una faccenda di circa dodici anni fa) il tema ritorna in auge. Anche se, nei termini a oggi noti, non pare disturbare il sonno del campione bulgaro né quelli della dirigenza trentina. Kaziyski solleva le spalle: «Non so niente di ufficiale ma penso che sia sempre la solita boutade che ogni tanto salta fuori da parte della Federazione bulgara. Che non ha digerito le mie dichiarazioni quando mi sono ritirato dalla Nazionale. Ora cercherò di capire di cosa si tratti questa volta, mah...».
Stessa lunghezza d’onda per la società Energy T.I. Il presidente Mosna ha dichiarato di cadere dalle nuvole e il general manager Bruno Da Re ha confermato di non sapere niente sulla faccenda. «In realtà - ha spiegato il dirigente - non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione. Tutto ciò che sappiamo è quello che abbiamo letto sui giornali. Non saprei nemmeno dire se sarebbe l’ingiunzione di un giudice, se c’è un documento della Federazione bulgara... Niente. Per di più io ai tempi dell’arrivo di Kaziyski a Trento non ero nemmeno qui e non conosco i termini dell’ingaggio di allora: cosa potrei dire? Per adesso, considerando che non ci è arrivato niente di ufficiale, non possiamo nemmeno muoverci: a chi chiediamo informazioni? No, sarebbe un muoversi a vista insensato. Per noi la notizia non esiste. Se ci saranno comunicazioni certe, prenderemo in carico il problema, per intanto pensiamo al volley giocato. L’unica cosa che posso dire è che Kaziyski è sereno e anche il presidente non ha la più pallida idea di cosa possa essere questa richiesta. Di più non saprei».
Dunque, rimane solo quanto riportato da Sportal.bg, sintetizzabile nella minaccia: «O Matey Kaziyski versa entro il prossimo 15 marzo 180 mila dollari allo Slavia VC, la sua prima società di appartenenza, o lo squalificheremo».