I dubbi di Berlusconi sul Milan: vendere o no?
La notte di riflessione non è bastata. Silvio Berlusconi si è preso anche l'intera giornata all'indomani dell'incontro con Bee Taechaubol. Sui due fronti nessuno si sbilancia, prevale la prudenza e probabilmente l'ex Cavaliere ragionerà ancora sul futuro del Milan, che da sempre definisce prima di tutto una questione di cuore. Per tutta la giornata, fino all'ora di cena, si è atteso invano un nuovo vertice potenzialmente decisivo fra il broker thailandese e l'ex premier, che si è confrontato a lungo, sul Milan e su altro, con i figli e con i manager di fiducia, in una convulsa giornata in cui i suoi pensieri sono stati presi anche da altro, dalla decisione di confermare Filippo Inzaghi fino al termine del campionato dopo l'ennesima debacle, della liste per le Regionali, ma anche dalla situazione di altre aziende del Gruppo.
Ancora l'ex premier non ha deciso se proseguire nella trattativa che porterebbe nelle casse di Fininvest 500 milioni di euro per il 51% del club, o riaprire il tavolo con la cordata cinese guidata da Richard Lee, che offre 600 milioni per il 60% ma non aspetterà oltre un paio di giorni prima di dirottare i capitali su un'altra squadra. Senza contare una terza offerta (la più bassa) di un fondo americano gestito da cinesi, la seconda soluzione offrirebbe maggiori garanzie finanziarie secondo alcuni consiglieri di Berlusconi, preoccupato anche che il potenziale nuovo proprietario mantenga intatto il vertice societario, con Barbara e Adriano Galliani. Questa è l'intenzione dei cinesi, mentre Taechaubol (sostenuto da una società di servizi finanziari di Abu Dhabi e da una banca cinese e convinto di avere garanzie finanziarie adeguate) ha parlato anche di altri personaggi, da Lippi a Maldini, passando per Dana. E sulla questione la Curva Sud, in protesta continua con Galliani, ha definito «un errore dare continuità e un posto in società a personaggi che ci hanno ridotti nella situazione attuale».
Il primo maggio, complice anche l'inaugurazione di Expo, si annuncia un'altra giornata interlocutoria e poco adatta a conferenze stampa per annunci di alcun tipo. Anche Taechaubol intende ottenere entro sabato l'esclusiva a trattare, e per questo ha prolungato di qualche giorno la prenotazione della suite con vista sul Duomo. Sua moglie è partita in mattinata, mentre a Milanello era Inzaghi a sentirsi sulla corda. Ha guidato l'allenamento sperando che non arrivasse nessuna comunicazione ufficiale. Sarebbe stato l'esonero. «Resta alla guida del Milan, salvo cataclismi» ovvero improvvisi cambi di idea, ha sentenziato Milan Channel. Così Cristian Brocchi, allertato da mercoledì sera, è rimasto alla guida della Primavera ed è partito per la prossima gara di campionato a Perugia.
In questo modo sono state sancite anche le colpe di chi è andato in campo, e non solo dell'allenatore che a giugno sarà comunque sostituito. E anche per questo non è escluso che «per amor del Milan» Inzaghi decida di dimettersi senza attendere l'esonero. Da Cannavaro a Montella, sono diversi i nomi che ha in mente Taechaubol, ma prima dovrà diventare l'azionista di maggioranza, e ancora non ci sono stati brindisi e strette di mano definitive con Berlusconi.