Nba, stratosferici Lebron James e Stephen Curry Cavaliers e Warriors schizzano suil 3 a 0 nelle finali
Ancora una volta è LeBron James il grande protagonista della notte Nba. Sul parquet di casa della Quicken Loans Arena Cleveland Cavaliers batte 114-111 Atlanta all'overtime e si porta avanti 3-0 nella serie di finale ad Est. Il 'Prescelto', nonostante una partenza da incubo con 0 su 10 dal campo, chiude la sua gara in tripla doppia con 37 punti, 18 rimbalzi e 13 assist. Agli Hawks, a un passo dall’eliminazione, non bastano i 30 punti di Jeff Teague.
Inizia nel peggiore dei modi Gara-3 per LeBron che trova il primo canestro dopo 10 tentativi falliti. Poi però King James si sveglia e trascina i Cavs al successo. Atlanta nel quarto quarto riesce a recuperare un gap di 10 punti portando Cleveland all'overtime grazie al canestro del 104-104 di Iman Shumpert. Nel supplementare a sistemare le cose ci pensa il solito LeBron con una tripla e un tiro da 2 decisivi. Shelvin Mack, sulla sirena, sbaglia due canestri da 3 punti che potevano valere sorpasso e vittoria. Ed invece nella notte tra martedì e mercoledì Cleveland avrà la possibilità di chiudere la serie e volare alle Finals dopo 8 anni. L’ultima volta nel 2006-2007 perse 4-0 contro San Antonio.
I Golden State Warriors travolgono i Rockets in gara 3, con 40 punti di un Stephen Curry maestoso, che non ha neppure giocato l'ultimo quarto. A Houston finisce 115-80, all’intervallo i californiani erano già avanti di 25 punti. E ora sono avanti 3-0 nella serie. Stanotte in Italia, Memorial Day in America, gara 4, qui in Texas. Ma Golden State è già virtualmente in finale: da 0-3 non si recupera, lo dice la storia Nba. Si tratta solo di capire quando arriverà la matematica. Houston ha dimostrato enorme orgoglio contro i Clippers nella serie precedente: vorrà evitare il cappotto.
Ma le finaliste, dato l’andamento delle semifinali di Conference e i valori assoluti, sono ormai il segreto di Pulcinella: dal 4 giugno si daranno battaglia Golden State e Cleveland. E gli splendidi Warriors visti a Houston, i più belli dei playoff, e non è che sinora avessero fatto schifo, possono spaventare anche Re LeBron. Curry è un mostro. E Kerr ha trasformato Golden State. Che ha fatto l’upgrade da squadra intrigante a squadra meravigliosa. Attacco e difesa. Talenti maturati e gioco di squadra. Panchina lunga. Ego minimo. E allora, nella serata in cui Harden ha spadellato e ai Rockets non è entrato niente, i Warriors hanno esondato. Cattivi, ma senza isterismi. Spietati, ma senza trash talking, a parte l’incorreggibile Green. Spettacolari come sempre, ma concreti più che mai.