Giordano Benedetti: in Russia la mia vittoria più bella

«La mia vittoria più importante di sempre, probabilmente la migliore gara». Se l'1'45"07 negli 800 metri del Golden Gala di un paio di settimane fa valeva una liberazione dopo un'annata travagliata, per Giordano Benedetti il trionfo di ieri a Cheboksary in Coppa Europa ha il sapore della definitiva consacrazione.

Specie per la determinazione messa in campo dall'allievo di Gianni Benedetti, finalmente aggressivo, convinto, gagliardo. In una parola, protagonista. Proprio nella lettura tattica delle gare spesso il finanziere trentino aveva lamentato qualche affanno. Non ieri, non a Cheboksary: la nuova determinazione dell'elegante mezzofondista trentino (non a caso in passato battezzato keniano bianco) si è manifestata sin dalle spallate che si è scambiato poco dopo il via. Non ha sbagliato nulla, Giordano Benedetti.

«Sapevo di stare bene e aspettavo l'occasione per dimostrarlo in una gara di livello, importante. Nel primo giro quando il norvegese ha imposto un ritmo sostenuto non ho risposto subito, ho mantenuto un'andatura regolare perchè immaginavo che Bosse e Ksczozt sarebbero tornati sotto. Nella mia mente mi ero prefissato di accelerare a circa 200-220 metri dal traguardo, ma appena i due hanno accelerato mi sono messo in moto a mia volta: sul rettilineo finale ne avevo e superarli così è stata una sensazione fantastica».

E ora? «Ora cerchiamo di restare tranquilli: mi concedo tre settimane di lavoro in altura in modo da preparare al meglio i Mondiali di Pechino di agosto; poi valuterò anche qualche excursus nei 1500. Non è escluso che in futuro possa rivelarmi adatto anche a questa distanza».

Ecco il video della gara vinta da Benedetti in Russia

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Ed ecco l'intervista a Giordano a fine gara

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