L'arrampicata sportiva tanto cara ad Arco diventerà nuova disciplina olimpica a Tokio

L’arrampicata sportiva, che ad Arco in Trentino ha la sua base preferita con la disputa del Rock Master e di tante altre iniziative, è in lizza per diventare nuova disciplina olimpica.
L’annuncio è del comitato organizzatore delle Olimpiadi di Tokyo 2020, che in base al nuovo regolamento ha il diritto di stilare una lista di eventi legati a discipline che vorrebbe inserire nel proprio programma di gare. Passeranno, dunque, al vaglio del Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, il baseball/softball, il karate, lo skateboard, il surf e, appunto, l’arrampicata sportiva, che finalmente ha la sua opportunità per dimostrare come essa sia, in linea con le richieste del Comitato, una «forza trainante per promuovere il movimento olimpico e i suoi valori, specialmente tra i giovani». Caratteristica che, specie dopo l’exploit dei Mondiali Giovanili di Arco e grazie alla sempre alta affluenza di giovani atleti in tutte le gare, il climbing sembra avere già da tempo.

L’arrampicata sportiva è stata già scelta come sport dimostrativo alle ultime Olimpiadi giovanili di Nanjing, in Cina, e dunque ha già accarezzato quel sogno a cinque cerchi che ora sembra tanto tangibile. Per il climbing sarebbe tuttavia un debutto nella più celebre manifestazione intercontinentale, insieme a karate, surf e skateboard: sport giovani ma con Federazioni importanti e solide alle spalle ed un ricco seguito di praticanti. Le cinque sopravvissute alla prima scrematura di giugno, in cui sono state depennate bowling, squash e wushu (una variante del kung fu), comporteranno infatti 18 eventi che coinvolgeranno ben 474 atleti. Ma l’importanza dell’arrampicata sportiva nel bilancio dei futuri Giochi giapponesi è evidenziata anche dalle cifre: sono 500.000, infatti, i climber nipponici che desiderano poter finalmente vedere la propria disciplina nell’olimpo degli sport.

Grande soddisfazione, ovviamente, per gli addetti ai lavori dello Sport Climbing. Ariano Amici, Presidente della Fasi – Federazione Arrampicata Sportiva Italiana, ha affermato che «la Federazione è orgogliosa di questo grande risultato e assicura tutto il suo impegno per le nuove sfide che ci aspettano per confermare questo riconoscimento e meritare la fiducia che è stata riposta nel nostro sport».
Dello stesso avviso Marco Maria Scolaris, Presidente della Ifsc – International Federation of Sport Climbing, che ha dichiarato: «È un grande onore essere stati scelti. Ringraziamo il Tokyo 2020 Additional Event Programme Panel per questa fantastica opportunità ed il riconoscimento all’interno del movimento olimpico. C’è ancora tanta strada da fare, naturalmente, ma insieme ai nostri atleti e alle Federazioni nazionali stiamo raggiungendo nuove vette».

Adesso l’attesa per RIO 2016 si fa ancora più intensa: in tale occasione il CIO si riunirà per decidere quali discipline sportive ammettere a Tokyo 2020. In ogni caso, l’arrampicata sportiva ha dimostrato di essere un movimento in forte e continua crescita, in grado di raggiungere risultati importanti non soltanto durante le gare. Ad Arco sono stati disputati Mondiali assoluti e giovanili e il coordinatore Angelo Seneci è da anni in  pianta stabile in Trentino con base ad Arco per organizzare con un comitato presieduto da Albino Marchi le tante iniziative.

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