Caso Schwazer: il tecnico Didoni nega ogni responsbilità
Nega di avere avuto qualsiasi ruolo nella vicenda del doping del marciatore Alex Schwazer Michele Didoni, l’allenatore dell’altoatesino al momento della riscontrata positività.
Il tecnico è stato sentito in tribunale a Bolzano ed ha ribadito la sua posizione. Nell’interrogatorio, a Didoni è stato chiesto di un incontro di Alex con il dottor Michele Ferrari, medico già inibito per doping. Didoni ha detto di avere saputo dell’incontro, svoltosi - ha detto - nel 2010 a margine di un meeting alle Canarie.
«Quando ne parlammo - ha aggiunto il tecnico - Alex però liquidò il tutto, spiegandomi che con Ferrari aveva parlato del più e del meno». «Sapevo - ha detto - che Ferrari era una persona ‘chiacchieratà, ma in quel momento non diedi peso alla cosa».
Nella deposizione di Didoni anche un sms nella quale il tecnico diceva al marciatore: «Riempiti come un drago». Alla pubblica accusa Didoni ha spiegato che si trattava di una frase scherzosa di tipo goliardico. L’sms - ha affermato - fu mandato all’indomani di una serata trascorsa, durante i Mondiali del 2011, dopo una gara nella quale Schwazer si era piazzato 9°.
«Alex - ha raccontato il tecnico - appariva soddisfatto del risultato. Alla sera, poi, uscì con alcuni atleti ucraini e russi, con i quali, così mi raccontò, si parlò del doping con il quale, dicevano sarcasticamente i giovani dell’Est, Alex avrebbe potuto migliorare i suoi risultati».
«Quando mi raccontò la cosa - ha detto Didoni - mi sono molto arrabbiato e gli ho detto che non volevo sapere nulla di queste faccende».
Didoni, inoltre, ha ammesso di essere stato a conoscenza della tenda iperbarica che, secondo l’accusa, era stata acquistata dall’atleta negli Usa su Ebay.
«Comunque - ha sottolienato - gli ho detto più volte che non ero d’accordo su questi mezzi». Didoni, infine, ha detto di avere avuto uno scambio di telefonate mentre Schwazer si trovava in Turchia, dove a settembre 2011 avrebbe acquistato dosi di epo. Ma della questione - ha detto Didoni - non si parlò mai.