Rugby, al Sei Nazioni l'Italia sfiora l'impresa
Altro che una sconfitta con almeno trenta punti di margine, come aveva pronosticato, con un certo livore, l’ex ct Berbizier.
L’Italrugby debutta con una grande prestazione nel Sei Nazioni 2016, mettendo paura sino alla fine ai padroni di casa della Francia, che la spuntano per 23-21 grazie ad una punizione, fischiata dall’inglese Doyle, praticamente inventata, visto che a subire un placcaggio alto era stato capitan Parisse.
Gli azzurri di Brunel hanno tenuto il campo come una grande squadra, facendo sì degli errori in difesa ma restando nel match sino all’ottantesimo, a dimostrazione della qualità degli esordienti e di una rosa che dunque ha subito dimostrato di poter stare nel Torneo a testa altissima. In uno Stade de France che riapre le porte dopo i tragici eventi di novembre, l’Italia fa subito capire di avere le carte in regola per mettere paura anche alla Francia, che al pronti e via soffre la grinta e il gioco ordinato degli azzurri, già in vantaggio al 3’ grazie ad un drop da 30 metri di Canna, bravo a sfruttare il lavoro di un ispirato Campagnaro. Bezy al 12’ fallisce la punizione del pari ma al 13’ Vakatawa, forse fuori con un piede, si infila di forza nella difesa azzurra e schiaccia la prima meta del match, non trasformata da Bezy. L’Italia non solo non arretra ma spinge forte nei ventidue avversari e al 26’ pareggia il conto delle marcature: Parisse abbranca da touche e si lascia trasportare dalla mischia oltre la linea bianca. Canna non trasforma ma l’Italia va sull’8-5.
Costa cara, agli azzurri, l’unica sbavatura del primo tempo: Parisse commette fallo, la Francia batte a sorpresa e trova impreparata la difesa italiana, punita da Chouly. Controsorpasso: 10-8, perchè Bezy commette il suo terzo errore di fila al calcio.
Non fa meglio Canna, che al 38’ sbaglia un altro piazzato, ed è sfortunato Campagnaro, che al 40’ fallisce di una virgola una strepitosa meta. L’avvio di ripresa dell’Italia è da applausi e Canna prende in mano la squadra: al 4’ è finalmente preciso su punizione e centra l’acca, al 6’ realizza con personalità una meta per impreziosirla con la conseguente trasformazione. Italia sul 18-10, uno score che rappresenta anche il vantaggio massimo ma la Francia cresce e reagisce, trovando al 25’ la meta i Bonneval, trasformata da Plisson.
Transalpini a -1, l’Italia soffre ma con ordine ma Plisson, al 29’, trova i pali per il 20-18 dei ‘galletti ma il match non è finito: al 34’ Haimona riaccende le speranze azzurre dalla piazzola, un minuto dopo Plisson, con una punizione contestata anche da Brunel, le spegne con il 23-21 che resterà sino alla fine nonostante Parisse, nel recupero, tenti l’impossibile o quasi con un drop dalla lunga distanza. Finisce con i francesi che consolano Parisse e con un’Italia che merita elogi: domenica prossima, nell’esordio all’Olimpico di Roma contro l’Inghilterra, un’altra prova di maturità da superare a pieni voti.