Premier League: Leicester vola, passa a Watford e va in fuga
Vittoria e fuga per il Leicester dei miracoli che si impone in casa del Watford e allunga il vantaggio in vetta alla Premier League. Non finiscono di stupire le Foxes di Claudio Ranieri, capaci nelle ultime due partite non solo di consolidare il loro primato, ma addirittura di rafforzarlo grazie ai tre punti conquistati su Tottenham e Arsenal, le più immediate inseguitrici, bloccate oggi a vicenda sul pareggio. Così, a nove giornate dal termine, le Volpi possono ora contare su cinque lunghezze di vantaggio sugli Spurs, addirittura otto sui Gunners. Una favola sempre più entusiasmante ed imprevedibile, quella del Leicester, basti pensare che a questo punto del campionato i ragazzi di Ranieri hanno addirittura 20 punti in più dei campioni dell'anno scorso, il Chelsea. A decidere a Vicarage Road è una rete ad inizio ripresa di Riyad Mahrez, una conclusione imprendibile dal limite dell'area. Una prodezza che segna la differenza tra le due squadre, altrimenti equivalenti per palleggio e intensità. Ma le Foxes possono contare su due attaccanti formidabili, Jamie Vardy, oggi però in ombra, e appunto Mahrez, capaci di totalizzare assieme 33 reti quest'anno. Il valore aggiunto di una formazione che per il resto fa dello spirito di sacrificio, la dedizione, la concentrazione, la disciplina tattica il suo credo di gioco. Gli ultimi minuti sono un assedio confuso quanto incessante dei padroni di casa, con Ranieri che segue palpitante nella sua area tecnica. Fino al triplice fischio finale, una liberazione di gioia. Che proietta in paradiso gli ospiti, adesso lontani dalle rivali. Perché nel primo pomeriggio a White Hart Lane Tottenham e Arsenal, nella sfida tra rivali, si erano annullate in un 2-2 che non serve a nessuno. In vantaggio con Aaron Ramsey, gli ospiti nella ripresa restano in dieci per l'espulsione di Francis Coquelin e nel giro di due minuti subiscono il ritorno degli Spurs con Toby Alderweireld e Harry Kane. Ma allo scadere Alexis Sanchez ristabilisce quel parità che riempie di felicità un sempre più incredulo Ranieri.