«Un'Italia operaia per zittire i favoriti»

Azzurri pronti a stupire in Francia

Una squadra senza picchi di talenti. Con tanti buonissimi giocatori che lavorano sodo e un mister capace di dare sempre la carica giusta. Marco Parolo da Gallarate, 31 anni, centrocampista della Lazio, disegna così l’Italia firmata Antonio Conte ormai pronta a vivere l’avventura francese di Euro2016 dopo l’ultimo test di rodaggio in programma lunedì prossimo a Verona contro la Finlandia. Operaia, umile, unita. Quindi, capace di sorprendere. «La nostra forza deve essere il gruppo, per far si che il mister faccia le sue scelte nel migliore dei modi - attacca Parolo -. Qui a Coverciano si lavora tanto, ma a me piace così perchè aumentano i giri del motore. E anche perchè nell’ultimo periodo alla Lazio un piccolo infortunio mi ha fatto perdere condizione. Dal mister arriva tanta carica, lui ha una mentalità vincente e questo lo si vede in allenamento, dove non si molla di un centimetro. Alla fine si arriva esauriti e contenti». Lavoro, lavoro, ancora lavoro. Per sopperire ad evidenti gap tecnici con le Nazionali del passato.
 
«Questa Italia ha pochi picchi di talenti ma tantissimi buoni giocatori, quindi deve partire tutto proprio dal concetto di gruppo - spiega il centrocampista laziale -. Ne parlavo con Klose riguardo al Mondiale di Brasile vinto dalla sua Germania. Lui mi spiegava che quel gruppo era unito, anche se in squadra avevano giocatori forti». Proprio in confronto all’ultimo fallimentare Mondiale azzurro e a quella vigilia, Marco Parolo offre spunti dal quale ricevere segnali positivi. «Io mi ero inserito bene in quella squadra ma il pre-Brasile vide troppi stravolgimenti all’interno del gruppo - analizza -. Rispetto a quella situazione, ora è stato avviato un processo di formazione di gruppo dall’inizio.
 
Quasi tutti i convocati per la Francia sono nel giro nazionale da due anni e questo è un vantaggio rispetto al Brasile, un vantaggio che ti permette di concentrarti maggiormente su cosa fare in campo. La classe e il talento non bastano, ci vuole tutto il resto. Anche oggi giocatori che possono risolvere una partita ci sono. Gigi Buffon è la storia della Nazionale, gli altri si sono affermati negli anni con lavoro e sacrificio, e fanno differenza nei loro campionati e in Champions». Per zittire gli scettici della Nazionale, sarà necessario superare la concorrenza europea di concorrenti più accreditate. «Se dovessi fare una scala delle favorite direi Francia, perchè gioca in casa dove ha sempre fatto bene e perchè ha giocatori importanti - afferma Parolo - Poi la Germania, perchè i tedeschi ci sono sempre. Tra gli outsider metto Italia insieme a Belgio, Spagna e Inghilterra. A noi manca un pò di talento singolo ma abbiamo una delle difese più forti. A volte è più bello sorprendere, così alla fine qualcuno si deve ricredere...». Una sorpresa potrebbe essere anche il primo atteso gol di Marco Parolo in azzurro, lui che può vantare 19 presenze con la maglia dell’Italia dal 2011 ad oggi.
 
Prima, sarà importante conquistare un posto di titolare tra gli 11. «In questo momento dobbiamo cercare di consideraci tutti titolari, stiamo lavorando sulle posizioni, sugli automatismi - dice - Siamo 4 mezzale con caratteristiche a coppia, che possono servire a seconda partita e la necessità, sia che il mister scelga giocatori con più brillantezza e dribbling sia per la loro fisicità. Il primo gol in nazionale vorrei fare, anche se non deve essere ossessione quanto semmai la ricerca di una gioia. Quest’anno ho segnato meno gol nella Lazio, anche per colpa di un po’ di sfortuna e di qualche palo. L’importante sarà essere lì. Se ci sei, hai più occasioni per segnare». Chi ne ha già segnati due in nove partite con l’Italia è Lorenzo Insigne, che festeggia 25 anni. «Gli abbiamo fatto gli auguri - racconta Parolo -. Lorenzo è giocatore che ha disputato una stagione incredibile, uno di quelli che spicca per talento singolo. Se lui metterà questo talento al servizio della squadra, sarà determinante. Siamo contenti di averlo qui, spero che faccia gol e assist, e magari anche un assist per un mio gol».

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