La nuova Aquila: Vinceremo con la difesa
Non è ancora cominciata la stagione, eppure Dustin Hogue ed Aaron Craft sono già nel cuore dei tifosi della Dolomiti Energia Trentino: perché incarnano la passione, la grinta e la serenità mostrata da quelli che in questi anni l’Aquila l’hanno resa grande.
Il sorriso di Hogue è contagioso, ma non offusca la fame di vittorie che rivela ogni volta che parla: «Delle due partite in Germania - commenta Dustin al Media day organizzato nella sede dello sponsor Dolomiti Energia - avremmo dovuto vincerne almeno una, ma i risultati negativi non hanno influito sul nostro percorso di crescita collettiva: penso per esempio al modo in cui la squadra ha saputo reagire e andare oltre ai piccoli infortuni e alle assenze di Lechthaler, Craft, Moraschini nei giorni scorsi. Tutti hanno saputo fare un passo avanti per farsi trovare pronti a dare un contributo». Da Bayreuth insomma si ritorna con qualche dubbio in meno, paradossalmente: la squadra sta imparando a conoscersi. «In questo momento della preparazione dobbiamo essere bravi a rafforzare quelli che sono le nostre armi migliori e allo stesso tempo cercare di migliorare i nostri punti deboli: la cosa fondamentale che dobbiamo metterci in testa però è che noi quest’anno le partite le vinciamo con la difesa. Se riusciamo a compattarci nella nostra metà campo diventiamo una squadra davvero tosta da battere».
E in pochi questo concetto lo sostengono con più competenza di Aaron Craft, miglior difensore in D-League un paio di stagioni fa: «In difesa la differenza la fanno le piccole cose, la concentrazione, la voglia di tenere le gambe piegate e reattive anche se costa tanta fatica: in questo momento stiamo scoprendo la nostra vera identità, sono convinto che nel nostro Dna ci sia molto spirito di sacrificio e qualità tecniche e fisiche per avere una grande difesa». Mancano poco meno di due settimane al debutto ufficiale, quindi tempo ce n’è, ma nemmeno troppo: «Non siamo stati brillanti in Germania - prosegue Aaron -, non cerchiamo scuse per questo ma sappiamo di poter usare quel torneo come uno scalino da cui continuare a salire. L’arrivo di Joao Beto Gomes? Penso che non sarà un grande problema il suo inserimento: so che è un giocatore maturo, che si allena e che lavora per la squadra. È un ottimo atleta che darà un buon contributo in attacco e nella nostra metà campo, non possiamo chiedere di meglio in questo momento».
Luca Lechthaler, 31 anni, è l’esperienza al servizio dello spogliatoio. «Devo dire che la squadra sta mostrando un ottimo atteggiamento a livello mentale. Se manchiamo di qualcosa a livello fisico o di talento possiamo sopperire con grinta e determinazione». Per il gigante di Mezzocorona, alla terza stagione a Trento (inframmezzata da una parentesi ad Avellino) la stagione non è iniziata nel migliore dei modi a causa di una forte infiammazione alla schiena, ma già nelle prossime ore dovrebbe tornare ad allenarsi in piscina per poi riprendere la preparazione in palestra.
La leadership è invece quella di Toto Forray, per nulla indispettito dal fatto di non partire più in quintetto. Anzi, il capitano - galvanizzato dal fatto che entro un paio di mesi diventerà papà - ha già detto che così avrà più spazio per il suo gioco. «Con Craft mi trovo bene. Abbiamo giocato assieme diversi minuti e penso che abbiamo combinato qualcosa di buono. Lasciateci lavorare ancora un po’ sugli aspetti tattici e sulla difesa di squadra e poi si vedrà cosa combineremo in campionato». Gli occhi furbetti del capitano sono il migliore indizio che nello spogliatoio c’è unità d’intenti e voglia di stupire.
Che lo spettacolo abbia inizio. L’Aquila - anche senza Pascolo e Wright - ha fame di vittorie.