Italia-Spagna, rivincita dell'Europeo Con qualche protagonista in meno
Italia-Spagna è una partita già vista e rivista. A fine giugno eravamo più forti degli iberici e li abbiamo mandati a casa dall’Europeo. Adesso è un altro film, anche se i protagonisti sono pressappoco gli stessi. È il calcio.
Ogni gara fa storia a sè. Per il tecnico iberico Lopitegui «la sconfitta di Parigi è già dimenticata». Per Ventura: «I nostri hanno fatto progressi, Romagnoli ha dimostrato qualità, la formazione è la solita». Quale? Quella ipotizzata da tutti, con Romagnoli terzino, De Rossi a centrocampo e Florenzi sulla corsia. Ci dispiace dell’assenza di Candreva, se sarà così. Ventura ha visto la Spagna in progresso. Ma è il calcio, fatto di parole. La sostanza sono i tre punti di una partita fra le due squadre che possono dominare il girone e che si disputeranno il primo posto. In tre mesi la situazione può essere ben diversa. L’Italia può essere un’altra, rispetto a quella di Parigi. Anche la Spagna può essere differente, È una questione di testa. Non ci sarà Chiellini e neppure Giaccherini, rispetto all’Europeo. E nella Spagna non ci sono Juanfran (Carvajal), e Fabregas (Koke), ma davanti giocherà Diego Costa che quel giorno non c’era. Morata è stato in pratica messo da parte. Giocherà Vitolo, davanti. Insomma, sarà la stessa partita con qualche protagonista in meno. E senza tiqui-taka. L’Italia gioca con un altro spirito ed è più matura. Ventura ne è certo. Noi preferiamo aspettare gli eventi.
Quanto al turnover se ne parlerà in Macedonia, dove dovremmo vedere qualche novità, oltre il ritorno di Chiellini. A Torino, la partita si risolverà molto probabilmente a centrocampo, dove si sentirà l’assenza di Verratti, mentre davanti abbiamo ragione di credere che nel corso della gara finiremo per vedere Immobile e forse Belotti: siamo a Torino.... In ogni caso, sarà una partita da godere, perché la Spagna ha cambiato qualcosa, ma- come dice qualcuno- non ci sarà quel gioco che, dopo aver vinto tutto, si stava ammuffendo. L’Italia non è in grado di trovare altri grandi giocatori, in giro. Solo quando, ottenuta la qualificazione, si parlerà di novità (il miglior Verratti e qualcuno dei giovanotti che stanno venendo su qua e là) forse l’orizzonte sembrerà migliore. Buffon, scherzando, ha fatto capire di pensare al domani, abbastanza incerto. Noi all’oggi. Il portiere ha fatto una battuta significativa: «Ho margini di miglioramento». Vuol giocare fino a cent’anni?