Sponsor vietato, Kristoffersen non ci sta
Henrik Kristoffersen non sarà al via dello slalom di Levi di domenica. Alla lunga il tira e molla tra il ventiduenne e la federsci norvegese ha portato allo strappo. Tutto verte sulla questione dello sponsor principale dell'atleta (quello impresso sul casco, per intenderci): un accordo tra la federazione e la Telenor vuole che tutti gli atleti norvegesi siano marchiati con il nome della società di telecomunicazioni con l'unica eccezione di Aksel Svindal, sotto contratto con la Red Bull da prima del patto federale.
Ora la stessa società austriaca vorrebbe approdare anche sul casco di Kristoffersen che a sua volta gradirebbe non poco l'upgrade (soprattutto) economico con il nuovo sponsor, ma si è dovuto scontrare sin dall'estate con il veto della propria federazione. In agosto sembrava che fosse possibile trovare un accordo, ma negli ultimi giorni lo staff di Kristoffersen è tornato alla carica, minacciando di denunciare la stessa federsci. Un contrasto che ha portato da una parte Kristoffersen a non ritenersi pronto (mentalmente?) per lo slalom di Levi e dall'altra la federazione a non fare altro che escluderlo dai convocati per l'appuntamento di Levi.
Domenica dunque al cancelletto di partenza non ci sarà il pettorale rosso: Kristoffersen detiene la Coppa del Mondo di specialità e la sia mancanza sarà grave per tutto il movimento. Una diatriba questa che si incanala in uno degli storici settori della Coppa del Mondo che fatica a mantenersi al passo con i tempi. Nell'era moderna la limitazione per lo/gli sponsor di un atleta ai pochi (e normati) centimetri quadrati del casco profuma di anacronismo, in un mondo che cerca in tutti i modi di abbracciare la comunicazione.
La mancanza di spazio equivale a mancanza di visibilità ed è forse questo uno dei motivi per cui la Coppa del Mondo perde di appeal. Giusto la scorsa estate un caso analogo aveva coinvolto Anna Fenninger e la federsci austriaca, ma negli anni numerose sono state le battaglie (invero sempre perse o mai combattute fino alla fine) da parte degli atleti per provare a cambiare lo status quo, ma l'inerzia della Fis ha sin qui avuto il sopravvento. Magari qualche cambiamento non sarebbe poi così malvagio.
Intanto però Marcel Hirscher se la può ridere sotto i baffi, non dovendo incrociare gli sci con il principale avversario della passata stagione. Intanto martedì pomeriggio anche la squadra italiana ha raggiunto la Lapponia e ieri Stefano Gross e compagni hanno potuto conoscere la neve finlandese con la prima sciata in pista, accolti da temperature finalmente rigide (intorno ai -15 gradi).
Oggi e domani ancora allenamenti nel tracciato di riscaldamento nel tentativo di adattarsi alla neve artica, poi sabato spazio allo slalom femminile e all'inseguimento collettivo nei confronti di Mikaela Shiffrin (cinque le azzurre al via: Chiara Costazza, Irene Curtoni, Manuela Molgg, Michela Azzola e Martina Perruchon), poi domenica spazio agli uomini che invece sembrano destinati ad inscenare una sfida quanto mai aperta, con Hirscher, Neureuther, Pinturault, Khoroshilov e gli svedesi in grado di puntare al successo. Nella speranza che gli azzurri, guidati da Sabo Gross, possano rivelarsi competitivi; con lui in pista anche Giuliano Razzoli, Patrick Thaler, Manfred Molgg, Riccardo Tonetti, Tommaso Sala e l'altro trentino Andrea Ballerin.