L'Inter dice addio al sogno europeo
L’Inter dice addio al sogno europeo dopo una partita a due facce, bella e sorprendente quella del primo tempo, stanca e arrendevole l’altra, quella che si è vista nel secondo. I nerazzurri, a Tel Aviv, contro l’Hapoel Beer Sheva perdono 3-2 dopo aver chiuso la prima frazione di gioco in vantaggio di due reti. Dopo l’intervallo, crollano, si fanno rimontare, e alla fine non trovano l’ultima scintilla per riuscire a segnare il gol della vittoria, quella che invece accende gli avversari abili ad affondare e a mettere a segno il tris.
Decisiva l’espulsione per somma di ammonizioni di Samir Handanovic ma impressiona il calo improvviso dell’Inter che ancora una volta mostra il suo lato fragile, fallisce l’impresa ed abbandona l’Europa League con un turno di anticipo. Stefano Pioli voleva scalare la montagna ma non conquista la vetta, al contrario la sua squadra frana e preoccupa il suo clamoroso blackout. I nerazzurri sembravano avviati verso una facile vittoria ma con l’Inter mai dire mai perchè accade quello che sembrava impossibile. Pioli non può stare tranquillo: il dopo De Boer si preannuncia travagliato e difficile, i problemi non sono superati e il futuro resta una grande incognita.
L’allenatore è costretto a mescolare gli ingredienti, deve rinunciare a Medel che si è operato oggi al menisco, di Palacio e Santon, entrambi infortunati. Sceglie un inedito 4-4-1-1 scommettendo su Banega al servizio dell’unica punta, Icardi.
I nerazzurri nel primo tempo giocano bene, costruiscono azioni corali e non rischiano mai, anche perchè l’Hapoel fatica ad entrare in partita. L’Inter è padrona del campo e al 13’ va in vantaggio: passaggio al centro di Eder, Icardi anticipa tutti e insacca di destro. Al 25’ il raddoppio: duetto di prima tra Eder e Candreva, palla a Brozovic che calcia di sinistro dalla distanza, palo interno e gol.
Nella ripresa, Icardi ha la palla della doppietta ma colpisce la traversa. Poi l’Inter si scioglie come neve al sole. I nerazzurri cedono fisicamente e psicologicamente. Al 13’ cross di Radi e Maranhao segna di testa anticipando Miranda. L’Hapoel prende coraggio, l’Inter si chiude e subisce. Gran tiro al volo di Ogu che non è fortunato. Poi l’episodio decisivo: lancio lungo di Bitton, Buzaglo cerca di superare Handanovic che lo travolge. Secondo giallo per il portiere, espulso, e rigore per l’Hapoel. Pioli richiama Banega e inserisce Carrizo che riesce solo a intercettare il penalty di Nwakaeme. 2-2 e Inter in inferiorità numerica per metà ripresa. Inutili i tentativi di reazione dei nerazzurri. In pieno recupero arriva il colpo del ko: Ghadir serve Salah che condanna l’Inter.
Il miracolo non c’è stato ed è un peccato perchè sembrava possibile. È inspiegabile l’atteggiamento della squadra che resiste un tempo soltanto. Forse i nerazzurri hanno avvertito nelle gambe la grande fatica del derby e forse non ci hanno creduto fino in fondo. Pioli non è ancora riuscito a dare alla squadra la scossa giusta e la vera montagna è quella che dovrà scalare proprio lui, chiamato a rianimare un gruppo eterogeneo e insicuro. Dopo il flop in Europa, non resta che concentrarsi sul campionato per tentare la difficile rimonta. Lunedì c’è la Fiorentina, bisogna assolutamente vincere per non gettare la stagione al vento.