Mara Santangelo si ricandida al Coni "Gli atleti vanno aiutati e seguiti"

Mara Santangelo, fiemmese, già campionessa di tennis n.27 al mondo e n.5 di doppio con la perla del titolo conquistato al Roland Garros, campionessa di Fed Cup nel 2006, si ricandida da rappresentante degli atleti nazionali alle prossime elezioni del Coni fissate al 10 aprile. La manager trentina, che è anche consigliere nella Federtennis, si è riproposta dopo la prima esperienza avviata nel 2013, a fianco del presidente Giovanni Malagò che è candidato unico alla massima carica, e cercherà uno dei quattro posti riservati alle donne (4 andranno agli uomini e uno, il nono, a chi prenderà più voti).
Mara, lei si ripresenta alla ribalta del Coni con in tasca un altro merito, la nomina a team manager della Fed Cup a fianco del capitano Tathiana Garbin.


«Il mio debutto - spiega il “fenicottero” di Cavalese che da giocatrice trionfò a Charleroi - sarà a Barletta nel match contro Taipei. È per me un orgoglio rinverdire anche da dirigente quel fantastico passato con grandi atlete (Schiavone e Pennetta su tutte, poi Vinci ed Errani che sono ancora in attività, ndr). Oggi c’è una squadra nuova e anche giovane da seguire e far maturare. Se vinceremo contro le cinesi probabilmente torneremo in serie A mondiale perchè c’è la prospettiva che amplino la rosa delle migliori da 8 a 16. C’è un ciclo da ricostruire, non sarà facile ma le sfide mi piacciono».


E la sfida del Coni sarà sicuramente impegnativa.


«Ho voglia di proseguire - continua Mara - nel percorso progettuale che ho intrapreso in una commissione che si è occupata soprattutto di aiutare i giovani atleti nel loro percorso e anche coloro che hanno finito la loro attività. Ci sono nomi importanti in corsa quali la capitano del basket Masciadri, la Granbassi e la Quintavalla tanto per fare alcuni esempi. I delegati degli atleti delle Federazioni avranno una scelta ampia e così anche per nominare i quattro tecnici (c’è Lollo Bernardi in corsa, un altro trentino)».


Quali attività intende potenziare e far proseguire?


«Abbiamo focalizzato l’attenzione sulle piattaforme di aiuto economico con il progetto “Atleta eccellente, studente eccellente” per laureati a livello magistrale e triennale che abbiano vestito la maglia azzurra. Tanti sono stati gli inserimenti nel mondo del lavoro da parte di ex atleti ad alto livello. Poi sotto il profilo simbolico è stata inaugurata la “walk of fame”, in concomitanza con i 100 anni del Coni, con i nomi di 100 sportivi scritti sulle mattonelle della passeggiata vicino allo stadio Olimpico (tra i trentini lo stesso “mister Secolo” e il fondista Franco Nones). Nomi che verranno aggiornati».


E tra i nuovi programmi cosa intende presentare?


«Dopo l’iniziativa studio-sport voglio proporre interventi decisi contro il doping e le scommesse, veri cancri dello sport. Ci vogliono valori forti per resistere a queste tentazioni perchè è facile cadere nella perdizione. È una condizione estremamente negativa per un atleta che si fa male con le proprie mani. Non è questione da prendere alla leggera, bisogna lottare. Lo sport - continua Mara - è integrità e il messaggio da lanciare a tutti quelli che lo praticano è che non lo si pratica “rubando”, è uno sbaglio che ci si porta dietro tutta la vita. Scommettere su sè stessi è un mattone che peserà per sempre. Così come imbrogliare con le sostanze vietate. Combattere per lo sport pulito è un obiettivo che non perderò mai di vista».


C’è poi un altro progetto che una volta rieletta potrebbe essere un patrimonio da gestire da parte della commissione che si occupa degli atleti e degli ex atleti.


«È un progetto che riguarda l’educazione finanziaria. In sostanza il Coni è pronto ad insegnare come investire i propri denari a chi ha smesso di essere un agonista. Si tratta di consigliare il modo giusto di impegnarsi in progetti concreti e seri. Ed è anche per questo che è fondamentale far conoscere bene l’operatività della commissione del Coni. Quando giocavo non sapevo neppure io che esistesse un organismo che poteva rappresentarmi. Quando c’è lo stop agonistico ci si trova davanti a scelte per il futuro e vanno tutelate le discipline cosiddette “minori”, che hanno introiti diversi dal calcio professionistico».
Il libro “Te lo prometto” ha avuto un grande successo. Autobiografico, spirituale, coraggioso. Ora ha scritto la sua seconda opera, “Match point”.

Cosa ci può dire?
«Questo secondo libro è più formativo. È la metafora dello sport, una scuola di vita. Mi ha fatto piacere che Gianni Rivera abbia scritto la prefazione. Uscirà, per edizione Piemme, il 2 maggio. Ci sono contributi anche di sportivi importanti quali Igor Cassina, Nicola Le Grottaglie, Bebe Vio, Margherita Granbassi, Maurizia Cacciatori, Sara Errani e Jack Sintini».

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