Domani parte il Giro d'Italia Non solo Nibali e Quintana
Domani è il grande giorno: prende il via da Alghero, in Sardegna, il 100° Giro d’Italia. Che, sulla carta, propone una sfida a due fra Nibali e Quintana. In realtà, però, si presenta come una corsa incerta: non solo insidiosa, anche indecifrabile. Per la varietà del percorso, per le condizioni climatiche (dal mare all’alta montagna e viceversa), perchè comunque una corsa a tappe di tre settimane è sempre un rompicapo, un rebus da decifrare giorno per giorno.
Solo uno, fra i corridori al via, la sera del 28 maggio, indosserà a Milano la maglia rosa, questa è l’unica certezza. Sarà però un Giro velato di tristezza per la tragica scomparsa di Michele Scarponi.
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Ecco un breve «viaggio» fra i probabili protagonisti del 100° Giro d’Italia.
Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), fra i 198 corridori al via da Alghero, è l’unico ad aver vinto due volte il Giro (2013 e 2016). È il campione uscente e ha costruito la propria stagione sull’ambizione di entrare nel lotto dei tre volte vincitori della corsa a tappe italiana: come Bartali, Magni, Gimondi e Hinault.
Nairo Quintana (Movistar) è stato il primo colombiano a trionfare nella corsa rosa (2014), ha vinto la Vuelta 2016 e quest’anno punta al «doblete» Giro-Tour. Come Nibali, Quintana ha vinto anche due Tirreno-Adriatico.
L’olandese Steven Kruijswijk (Lotto-Jumbo) è già stato in maglia rosa per cinque giorni l’anno scorso, poi è scivolato nella discesa del Colle dell’Agnello e addio sogni di gloria. Il tutto a soli due giorni dall’arrivo. Nel 2015 si è piazzato 7/o, l’anno scorso, alla fine, si è dovuto accontentare del 4/o posto. Ha un conto in sospeso con il Giro.
Il britannico Geraint Thomas (Team Sky), con il tempo, si è trasformato in uomo da corse a tappe: è stato 5° negli ultimi due Tour, dove ha scortato Chris Froome al successo. Quest’anno ha scelto il Giro, che ha già disputato come neo-professionista - con la maglia della Barloworld - nel 2008, con il Team Sky nel 2012 (miglior risultato il 2° posto nella crono conclusiva, a Milano). Il gallese guiderà il team inglese insieme a Mikel Landa, 3° al Giro 2015.
L’altro britannico Adam Yates (Orica-Scott) ha vinto la classifica dei giovani all’ultimo Tour e sembra essere il favorito numero uno per la Maglia bianca del Giro d’Italia, in questa che è la sua ultima stagione da Under 26. Il capitano della formazione australiana è uno dei principali pretendenti almeno per il podio finale.
Il francese Thibaut Pinot (Fdj) è stato il miglior giovane del Tour vinto da Nibali (2014), quest’anno la sua priorità è il Giro. Il tatuaggio sul braccio destro - in italiano («Solo la vittoria è bella»)- la dice lunga sulle sue ambizioni.
L’olandese Tom Dumoulin (Team Sunweb), per sei giorni, lo scorso anno ha indossato la maglia rosa, poi andò al Tour e vinse due tappe, mentre preparava la crono olimpica (dove è stato argento). Quest’anno, per la prima volta, ha seguito una preparazione specifica in altitudine, per puntare dritto lla classifica generale.
Il russo Ilnur Zakarin (Team Katusha-Alpecin) partirà dal 5° posto finale dell’anno scorso, posizione che occupava prima che una caduta nella discesa del Colle dell’Agnello lo costringesse al ritiro. Nel successivo Tour ha vinto una tappa di montagna e quest’anno è partito col piede giusto, chiudendo al 2° posto l’Abu Dhabi tour.
L’irlandese Bauke Mollema (Trek-Segafredo), per effetto dell’arrivo in squadra di Alberto Contador, torna al Giro, che chiuse al 12° posto da neoprofessionista nel 2010. L’anno scorso era addirittura secondo nella classifica del Tour, a soli tre giorni dalla fine, ma a Parigi arrivò 11°.
Lo statunitense Tejay Van Garderen (Bmc) è all’esordio al Giro, dopo avere collezionato due quinti posti al Tour (2012 e 2014).
Oltre Van Garderen, la Bmc giocherà la carta Rohan Dennis. L’ex pistard australiano punta a diventare corridore da grandi giri, dopo avere chiuso quest’anno al 2° posto la «Tirreno».