Morto l'ex arbitro internazionale Stefano Farina
Lutto improvviso nel mondo del calcio: l’ex arbitro internazionale ed attuale designatore della serie B Stefano Farina è morto a Genova (città in cui era nato) all’età di 54 anni. Appartenente alla sezione di Novi Ligure, ha iniziato ad arbitrare nel dicembre 1979, debuttando in Serie A il 22 gennaio del 1995 (la gara era Foggia-Reggiana) e dirigendo complessivamente 236 gare della massima serie e 117 di Serie B.
Dal 2001 è stato inserito nella lista degli Internazionali e dal 2005 è diventato arbitro elite dell’Uefa. Ha diretto due finali di Supercoppa Italiana (Lazio-Inter nel 2000 e Juve-Parma nel 2002) e la finale di Supercoppa Europea del 2006 (Barcellona-Siviglia a Montecarlo) ed era lui il 2 febbraio del 2007 a dirigere quel Catania-Palermo con gli incidenti fuori dal campo che costarono la vita all’ispettore Raciti. Dallo scandalo Calciopoli nel 2006 non è stato sfiorato, anzi gli è toccato da quel momento (e fino al 2008) diventare responsabile degli arbitri in attività viste le disavventure del collega Massimo De Santis.
Chiuse la carriera sul campo a giugno 2009 per limiti d’età malgrado una deroga, ma non ha mai lasciato il mondo arbitrale.
L’8 luglio dello stesso anno diventa presidente della Commissione Arbitri Nazionale di Serie D (CAN D) e l’anno successivo viene nominato responsabile della Commissione Arbitri Nazionale di Lega Pro (ex serie C), carica confermata fino alla stagione 2013-2014 inclusa.
Intanto, dalla stagione 2010-2011 diventa osservatore degli arbitri UEFA e dal luglio 2014 diventa designatore alla CAN B, carica che aveva ancora oggi. «Caro Stefano, la tua partita, quella più importante, si è chiusa in un modo inaspettato, prematuramente, senza darti l’opportunità di concederti il recupero» ha scritto in una lettera il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, ricordando l’ex collega. «Quanto è difficile, in questi momenti, scrivere o dire qualcosa, uscire dalla retorica, dalle frasi scontate. E lo è ancora di più per chi, come me, ha avuto l’opportunità di condividere con te un lungo tratto di vita - scrive Nicchi -. Ti voglio, ti vogliamo ricordare, così come ti abbiamo conosciuto: un professionista meticoloso, a tratti puntiglioso ma anche simpaticamente giocoso; un grande arbitro e un grandissimo dirigente, maestro formatore. Un padre, un marito e un amico esemplare. La tua famiglia, e quella arbitrale, perdono un punto di riferimento. Il mondo del calcio perde un grande uomo di sport. Ciao Principe!». Vicinanza da tantissimi club, ma soprattutto dalla Figc il cui presidente Carlo Tavecchio ha disposto un minuto di silenzio su tutti i campi di calcio; le Nazionali azzurre, impegnate nei prossimi giorni, oltre al minuto di silenzio, scenderanno in campo con il lutto al braccio.