Zaytsev insiste sullo sponsor e la nazionale lo scarica
Il ritiro azzurro di Cavalese teatro di un colpo di scena clamoroso: Zaytsev resta fuori dalla nazionale, non è convocato per l'europeo che si svolgerà dal 24 agosto al 3 settembre.
Lo sponsor delle scarpe di Ivan Zaytsev è così importante che non può essere né coperto né tantomeno temporaneamente sostituito con quello dello sponsor della nazionale italiana. E così, a causa delle scarpe galeotte, lo zar Ivan ha dovuto abbandonare il ritiro azzurro di Cavalese e tornarsene mestamente a casa. Con ai piedi le sue - preziose - scarpe.
Una querelle, quella tra il giocatore, il suo sponsor personale, e la Federazione italiana pallavolo, che va avanti da qualche tempo con dei tira e molla che ieri hanno trovato la più dolorosa soluzione: preso atto che Zaytsev non avrebbe indossato le scarpe Mizuno che sponsorizza la Nazionale, la Fipav ha ritirato la convocazione allo schiacciatore e lo ha rispedito a casa, interrompendo il suo lavoro a Cavalese a poco più di un mese dall'inizio del Europeo in Polonia.
Nonostante Zaytsev sia considerato un uomo simbolo della nazionale azzurra, il giocatore non è nuovo a frizioni con lo staff della Nazionale: eclatante fu la sua cacciata da Rio de Janeiro dall'allora Ct dell'Italia Mauro Berruto per aver trasgredito all'orario di rientro e aver fatto una notte brava in città durante il ritiro.
Stavolta il caso è diverso, ma il risultato pare analogo. La Fipav «ha fatto il possibile» per soddisfare le esigenze di Ivan Zaytsev in materia di calzature, ma alla fine la problematica si è rivelata insormontabile, e per questo la convocazione in azzurro del campione in forza alla Sir Perugia è stata revocata. Così la federpallavolo spiega, in una nota, la scelta di rinunciare di fatto al giocatore simbolo dell'argento olimpico di Rio in vista dei prossimo Europeo. La decisione è stata comunicata al giocatore con una lettera nella mattinata di ieri e Zaytsev nel pomeriggio ha dovuto lasciare il ritiro azzurro in Val di Fiemme.
La Fipav ha poi ricostruito la vicenda, scrivendo che «a maggio è venuta a conoscenza che Ivan Zaytsev aveva contratto un accordo per le sue calzature da gioco con una azienda diversa da quella ufficiale della nazionale azzurra. Negli incontri che sono seguiti il giocatore ha denunciato una problematica fisica che gli impedirebbe di utilizzare le calzature fornite dallo sponsor federale (come prevede il regolamento delle Nazionali di pallavolo). Tutti i settori della Fipav coinvolti nella vicenda, insieme all'azienda Mizuno Italia, hanno cercato di proporre soluzioni, attraverso riunioni e azioni concrete con l'atleta e i suoi rappresentanti».
«La scorsa settimana nella querelle è intervenuto il Coni con i suoi vertici - continua il comunicato -, incontrando il giocatore e trovando in lui la disponibilità per risolvere le problematiche a seguito della quale l'atleta è stato convocato per il raduno. La Mizuno Italia ha, quindi, messo a disposizione tre modelli da gioco da pallavolo che non sono stati mai provati dal giocatore perchè considerati non idonei. L'azienda, su esplicita richiesta di Zaytsev, ha fatto arrivare dal Giappone due modelli di scarpe da basket, che sono state provate in allenamento il 15 e 16 luglio. L'atleta dopo l'utilizzo, ha manifestato difficoltà funzionali. Lo staff azzurro ha, quindi, prospettato la possibilità di intervenire sul supporto plantare come già accaduto per altri atleti. Anche tale ipotesi è stata scartata da Zaytsev. Infine, la Federazione, in accordo con Mizuno Italia, ha prospettato all'atleta la possibilità di consentire l'utilizzo in allenamento delle sue scarpe coprendo il logo del brand per il tempo necessario alla Mizuno di intervenire sul modello per soddisfare le esigenze del giocatore. Anche questa ipotesi è stata scartata da Zaytsev che al riguardo ha manifestato dei vincoli contrattuali con il suo sponsor».
Su questa vicenda è intervenuto anche il capo del Coni Giovanni Malagò: «Mi dispiace, speravo e pensavo che le cose fossero sistemate. Ci avevo messo la faccia su richiesta della federazione - le parole di Malagò -, invece ho parlato col presidente, non si è trovata la soluzione sull'utilizzo di queste scarpe tra sponsor tecnico federale e quello personale dell'atleta».