F1, Vettel in Texas senza nulla da perdere
L’arma in più di Sebastian Vettel in Texas potrebbe celarsi proprio nel non avere (quasi) nulla da perdere.
Ad Austin il combinato disposto di una vittoria di Lewis Hamilton (sarebbe la quinta dopo quelle del 2012, ‘14, ‘15 e ‘16) e di un altro flop del ferrarista (dal sesto posto in giù) consegnerebbe all’inglese la quarta corona iridata con tre gare d’anticipo. I 59 punti che separano i due possono essere pochi o tantissimi. Molto dipenderà dalle capacità di reazione alle avversità che negli ultimi gran premi hanno perseguitato la scuderia di Maranello.
Dopo la candela traditrice di Motegi, i problemi elettrici che in Malesia hanno costretto il tedesco a partire ultimo, il doppio ritiro a Singapore per la carambola innescata da Verstappen, sembra impossibile che il fulmine colpisca ancora lo stesso punto. Anche perchè la SF70H resta un’ottima macchina, per lunghi scorci della stagione è stata la migliore. Se nel prossimo fine settimana ritroverà l’affidabilità mostrata in tante altre occasioni, può costringere la Mercedes a rinviare la festa e togliere sicurezza all’avversario.
Hamilton, da parte sua, assicura di non fare affidamento su una Ferrari in crisi tecnica. «Sebastian è stato un avversario forte per tutta la stagione. È vero, nelle ultime gare hanno avuto dei problemi - ha detto in conferenza stampa - ma la macchina continua ad essere veloce e me lo aspetto molto competitivo. Devo continuare a spingere con il piede sull’acceleratore». Quanto alla possibilità di stappare lo champagne sul podio già da neo campione del mondo, Hamilton ha risposto quasi con fastidio: «Non penso al titolo in Texas, sarebbe una sciocchezza lasciarmi distrarre da questo. Ora la mia unica priorità è vincere la prossima gara». E se il Mondiale sarà suo non lo sentirebbe come un regalo della Ferrari, «ma direi che me lo sono meritato fino in fondo».
Ai giornalisti è stato presentato il neozelandese Brendon Hartley, 27 anni. Ha firmato con Toro Rosso solo per il Gp degli Usa e prenderà il posto di Carlos Sainz, passato alla Renault. Nel 2015 ha vinto il Mondiale Endurance al volante della Porsche e quest’anno, con il marchio tedesco in versione hybrid, la 24 Ore di Le Mans. Se farà bella figura, potrebbe restare. Chi resta di sicuro, ma alla McLaren, è Fernando Alonso. Dopo l’addio della scuderia al motore Honda, lo spagnolo ha ufficializzato il rinnovato per il 2018. «Il cuore mi diceva di rimanere - ha commentato - Il team è fantastico, ma soprattutto ha risorse per tornare a vincere gare e mondiali. Gli ultimi anni non sono stati facili, ma abbiamo potuto pianificare il futuro».