L'Aquila non sa più vincere In EuroCup si arrende ai turchi

di Daniele Battistel

Sciagurata Aquila. Spreca un vantaggio di 17 punti, si fa prendere dalla paura e regala vittoria e primato del girone al Tofas Bursa. Una partita dai due volti quella che ieri sera la Dolomiti Energia ha buttato alle ortiche negli ultimi minuti (88-91 il finale), permettendo alla squadra dell’ex Josh Owens di segnare 29 punti nell’ultimo periodo e violare (con la complicità parziale di una terna arbitrale parsa non all’altezza) il PalaTrento.

Tutto era iniziato al meglio: con Flaccadori in quintetto al posto di Shields, l’Aquila aveva impattato il match nel migliore dei modi. Beto in formato primaverile con una tripla e un paio di entrate nel cuore della difesa turca spinge Trento avanti assieme all’energia di Sutton. Il Tofas, che di fatto ha punti soltanto da Morgan e Henry, rimane in scia fino al 19 a 17. Poi due bombe in successione di Toto Forray (bravo a trovare il canestro quasi ai 24” in entrambe le occasioni) consentono alla Dolomiti Energia di mollare gli ormeggi e prendere il primo vantaggio (26-17) alla sirena di fine periodo. Non è un caso che il break arrivi con il capitano in campo.

L’avvio del secondo è la sagra del tiro da tre: con i centri di Silins e Baldi Rossi Trento arriva anche a +15 (32-17), e non bastano i 5 punti di Ermis e Morgan a riportare sotto i turchi, che soffrono le accelerazioni di Trento. Un paio di belle difese di Silins su Kadji permettono alla Dolomiti Energia di recuperare palla e volare in contropiede a beneficio dei punti facili di Sutton e del divertimento di un PalaTrento pieno solo per metà. Ed è un peccato, perché lo spettacolo messo in scena ieri sera sul parquet da entrambe le squadre valeva il prezzo del biglietto: sarà meno tattico e tecnicamente meno bello, ma il basket che si gioca in coppa è divertente e integrante.

E in ogni caso produttivo, visto che dopo l’accelerata iniziale di Trento, è il Tofas a mettere a referto un parziale di 11 a 2 che al 17’ riporta i turchi nuovamente in partita (40-35). Recupero che, guarda caso, si è concretizzato con il rientro in campo di Gutierrez. Nessuna critica al play messicano, ma è innegabile che gli manchi ancora condizione fisica per tenere 24” in difesa e quel feeling con i compagni che serve per far girare sciolto l’attacco. Non che offensivamente il suo contributo non lo dia, anzi: la tripla, il canestro da 2 e i 2 liberi che segna alla fine del quarto (assieme alla bomba di Beto dopo stoppata a due mani) sono quelli che permettono a Trento di andare al riposo a +13 (52-39).

Apprezzabile – sempre da parte del messicano – anche la “forrayata” di inizio terzo quarto da una rimessa sotto canestro: palla sulla schiena dell’avversario e due punti facili. I primi (e unici) due punti di Shields (in ombra nonostante look aggressivo con testa rasata) vale il +17. A ridare speranze al Bursa ci pensano Sammy Majia con 5 punti dall’angolo e un contropiede di Henry: 63 a 53 al 28’. Quando i turchi che si rifanno sotto con Crocker è ancora Forray su assist di Silins a centrare la bomba del +12, ma il momento resta favorevole al Bursa che con i liberi di Mejia e Crocker e un bel canestro di Kadji torna sotto la doppia cifra di svantaggio: 71-62 alla penultima sirena e partita riaperta.

In avvio di ultimo periodo Trento scappa ancora con un gioco da 3 punti di Silins, ma poi i soliti Crocker e Morgan con l’aiuto di Kadji riportano sotto il Tofas: 75-68 al 33’. Trento riprova la zona ma Crocker la punisce dall’arco alla prima occasione e quando Gutierrez si fa rubare il sesto pallone della sua partita per regalare il contropiede, Henry sigla il 79-75. E non è finita: il parziale di 11-0 premia i turchi con il primo vantaggio (79-81) dalla palla a 2 al 35’.

Ormai la Dolomiti Energia è schiava della paura: nonostante Gutierrez e Sutton provino a spingerla la squadra non risponde più ai comandi: 85-88 ad un minuto dalla fine. Due liberi di Sutton, un fallo non visto su Gutierrez e un rimbalzo in attacco concesso al Tofas condannano l’Aquila. Finale amaro per una squadra che ha bisogno come l’aria che respira di una botta di fortuna e di un po’ di serenità.

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