Inghilterra, pace fatta tra Conte e Mourinho
È pace fatta tra Antonio Conte e Josè Mourinho: dopo mesi di insulti, velenose allusioni, battute al vetriolo, è tregua tra i due allenatori più fumantini della Premier League. A confermare il cessate il fuoco, alla vigilia dell'ultima sfida della stagione - la finale di Coppa d'Inghilterra, in programma domani a Wembley - è stato il portoghese, dopo che lo scorso gennaio aveva definito il collega prima un buffone quindi un "truffatore". "Ora è tutto a posto - ha assicurato Mourinho -. Si è spinto oltre per stringermi la mano e così ho fatto anche io. Dopo la partita di Manchester, l'ho invitato nel mio ufficio e ci siamo parlati. Non c'è nulla di sbagliato". Versione prontamente confermata anche da Conte, che domani siederà per l'ultima volta sulla panchina del Chelsea. L'addio non è stato ancora ufficializzato, ma ormai non sembra più essercene neppure bisogno.
"Quello che è successo in passato non conta più nulla - ha spiegato Conte -. C'è un rapporto tra me e Josè. Domani ci stringeremo la mano, ma poi ognuno penserà alla partita". Anche perchè per entrambi sarà l'occasione per dare un senso più compiuto, o meno irrisolto (nel caso di Conte), ad una stagione nel complesso al di sotto delle aspettative. Lo United si può consolare con il secondo posto in campionato, eppure lontanissimo dal Manchester City, ma scotta la delusione in Champions (vedi eliminazione contro il Siviglia).
Il Chelsea ha vissuto un'annata di sofferenza e polemiche, subito fuori dalla corsa per il titolo, dilaniato dalle continue polemiche tra tecnico e società. Ma sul suo futuro l'ex Ct azzurro preferisce fare catenaccio, nascondendosi dietro il contratto che scade nel 2019. "Posso dire che sicuramente sarà la mia ultima partita di questa stagione - ha aggiunto Conte -. Lo sarà per me come per i miei giocatori. Per quanto riguarda il resto, ho un contratto che intendo rispettare". Molto improbabile che glielo consentiranno dalle parti di Stamford Bridge. Vincere la Fa Cup sarebbe la migliore risposta ai suoi detrattori.