Cr7 non si nasconde «Alla Juve per lasciare il segno»
Cristiano Ronaldo si sente sempre il migliore. E ancora tanto giovane per aprire un altro ciclo di vittorie, alla Juventus. A 33 anni e 5 mesi suonati, con una carriera di trionfi alle spalle (5 Champions, 3 Premier, 2 Liga, un Europeo con il Portogallo, 5 volte il Pallone d’oro, per citare i principali), è «elettrizzato», «orgoglioso» e «pronto a una nuova sfida».
Davanti a 200 giornalisti giunti da tutto il mondo per il ‘CR7 Day’, all’Allianz Stadium di Torino il fuoriclasse portoghese definisce la sua nuova vita in bianconero «una tappa importantissima della mia carriera».
Perché - chiarisce - «non sono venuto qui in ferie. Io sono diverso dagli altri: c’è chi pensa che a 33-34 anni la carriera sia finita e va a giocare in Qatar o in Cina. Io, al contrario, mi sento ancora molto giovane, con la Juve ho firmato per quattro anni e voglio continuare a dare l’esempio dentro e fuori dal campo. Non vedo l’ora di cominciare. Mi piacciono molto le sfide, mi sento pronto e fiducioso per questo nuovo passo importante, anche se che il campionato italiano è difficile, molto tattico. Sono diverso dagli altri e lo dimostrerò anche alla Juve».
Sulla sua età, Ronaldo improvvisa quasi un duetto con il traduttore: «Ho 23 anni», dice. E sorride, davanti alla mamma Maria Dolores dos Santos Aveiro, alla compagna Georgina Rodriguez e al procuratore Jorge Mendes, seduti in prima fila nella sala «Gianni e Umberto Agnelli».
Il suo arrivo alla Juve è anche un affare commerciale - CR7 è icona mondiale che fa lievitare i ricavi - Ronaldo lo sa benissimo, ma rassicura i tifosi: «Voglio lasciare il segno anche nella Juventus, continuare a vincere. Conquistare la Champions è molto difficile, ma la Juve negli ultimi anni ci è andata molto vicino, spero di portarle fortuna».
Sull’agenda il primo allenamento con la maglia bianconera è scritto al 30 luglio, il debutto in campo il 12 agosto, giorno della tradizionale festa della Juventus a Villar Perosa, «feudo» della famiglia Agnelli, che quest’anno sarà davvero troppo piccola per accogliere tutti i tifosi juventini. «La scelta di venire alla Juve - spiega - è stata facile, l’avevo presa da tempo, ma non nella notte della finale di Champions (vinta dal Real sul Liverpool a Kiev, ndr): allora non lo sapevo ancora. Compagni e amici mi hanno detto che avrei potuto venirci prima, alla Juve. È il miglior club italiano, c’è un grande presidente, un ottimo allenatore. Quella della Juve - sorride - è stata l’unica offerta che ho ricevuto».
C’è un avversario che Ronaldo è contento di ritrovare sul suo cammino, quell’Ancelotti che è stato uno dei suoi allenatori al Real e che adesso sfiderà la Juve alla guida del Napoli, l’ultimo irriducibile avversario dei bianconeri nella serie A: «Non l’ho sentito negli ultimi tempi - dice CR7 - ma lui mi ha aiutato molto, sarà bello incontrarlo di nuovo».