Milan, al via l'opera di «reberlusconizzazione»
La rivoluzione avviata al Milan da Elliott prosegue. «Revocato per giusta causa» Marco Fassone, è al capolinea anche Massimiliano Mirabelli. La sua uscita si sarebbe consumata nella giornata di oggi, in maniera più soft, e potrebbe avere effetti anche sulle ultime iniziative prese dall’ormai ex direttore sportivo, a partire dalle novità nel settore giovanile.
È tutt’altro che solida la posizione di Mario Beretta alla guida del vivaio, e in queste ore negli ambienti rossoneri viene considerato una possibilità concreta il ritorno di Filippo Galli, che poco più di un mese fa ha lasciato lo stesso incarico non accettando un ruolo di facciata all’ombra dell’ex allenatore del Siena. Non è l’unico protagonista del Milan berlusconiano incluso nel progetto che prende forma, dopo l’assemblea di sabato scorso che ha nominato presidente Paolo Scaroni. Secondo indiscrezioni, il manager nelle scorse settimane sarebbe stato più di una volta ad Arcore dall’ex proprietario rossonero Silvio Berlusconi, e agli incontri avrebbe partecipato l’ex ad Adriano Galliani.
È questione di giorni per l’ufficialità della quarta vita milanista di Leonardo, che nell’era Berlusconi ha giocato, lavorato da dirigente e allenato, finchè il rapporto con l’ex Cavaliere si è logorato. La ricerca dell’attaccante (Higuain in testa) sarà il primo obiettivo del brasiliano, e dovrà passare da almeno una cessione eccellente (Bonucci) e dalla plusvalenza generata da quella di Reina: a differenza di Donnarumma, lo spagnolo ingaggiato a parametro zero ha un’offerta, dal Chelsea di Sarri.
Leonardo dovrebbe avere la responsabilità dell’area tecnica, affiancato da un’altra figura operativa sul mercato, come Sean Sogliano o Cristiano Giuntoli. Ha oltre vent’anni di militanza rossonera anche uno dei candidati a prendere il posto di Fassone: Umberto Gandini, ad della Roma, secondo indiscrezioni in giornata avrebbe incontrato a Londra rappresentanti del fondo, che hanno corteggiato anche Ivan Gazidis, molto quotato direttore esecutivo dell’Arsenal. Una decisione ancora non è stata presa, ma non è esclusa una doppia nomina, con deleghe diverse.
È tornata in auge anche l’idea di un altro ritorno, quello di Paolo Maldini, e per lui sarebbe pronta una carica da vice presidente operativo. «Per ora non c’è ancora niente e non so cosa ci sarà. Questo naturalmente non cancella quello che è stato il mio rapporto con il club: sarà sempre nel mio cuore e credo anche nel cuore di tanti tifosi. Rimarrà, è incancellabile - ha detto l’ex capitano all’Huff Post -. Sono una persona molto pratica: pertanto non posso parlare di cose che in questo momento non sono reali. È inutile immaginare adesso cose che fino ad ora non esistono».