CR7: niente prove contro di lui E intanto va in gol a Udine
Una doppietta in piena regola, firmata fra Udine e gli Stati Uniti. Un gol alla Dacia Arena e uno in Nevada da dove, mentre Cristiano Ronaldo trascinava la 'suà Juventus alla vittoria sulla squadra friulana, è arrivata una notizia che potrebbe pesare in maniera determinante sulla vicenda della denuncia di stupro nei suoi confronti.
Secondo quanto fa sapere a Der Spiegel Leslie Mark Stovall, il legale dell'accusatrice di 'CR7', le prove a carico dello juventino non ci sono: sono andate perse le dichiarazioni fatte nel 2009 alla polizia dalla accusatrice, Kathryn Mayorga. E per sovraccarico non esistono più il vestito e la biancheria intima che la donna avrebbe indossato la sera del presunto assalto e che aveva consegnato alla polizia di Las Vegas, nel Nevada, come prova inconfutabile.
Proprio mentre la notizia faceva il giro del mondo, Ronaldo era assoluto protagonista sul campo: prima firmava un autografo su una figurina Panini a un bambino che era riuscito a eludere i controlli della security, interrompendo il proprio riscaldamento, poi siglava la rete del raddoppio contro l'Udinese, suggellando il successo dei bianconeri piemontesi su quelli friulani. Il buon viatico all'attaccante lo aveva dato la madre Maria Dolores Alveiro, incoraggiandolo su Instagram: "Buona fortuna figlio, anche alla tua squadra, perchè insieme siamo più forti. Forza Juventus". Un post che ha raccolto centinaia di commenti.
In mattinata Ronaldo aveva incassato l'appoggio della Yamamay che ha confermato piena fiducia nel giocatore, testimonial dell'azienda: "Vicenda inverosimile". E se gli sponsor statunitensi hanno preferito prendere le distanze dal portoghese, il marchio di biancheria intima del quale 'CR7' è icona da qualche settimana (le sue foto in boxer sono il leit motiv della campagna), non ci pensa proprio ad abbandonarlo. Una giornata trionfale per il Pallone d'Oro.