Egonu: perso il Mondiale, ma ho una fidanzata
Il «coming out» è arrivato con una intervista al Corriere della Sera: Paola Egonu, miglior giocatrice dei recenti Mondiali in Giappone con 324 punti segnati, ha raccontato cosa è successo dopo la finale persa dalle azzurre: «Dopo la partita ero in lacrime, ho chiamato la mia fidanzata: mi ha detto che le sconfitte fanno male ma ci insegnano sempre qualcosa».
Al giornalista, che le chiedeva se fosse una cosa normale, la Egonu ha spiegato senza problemi: «Ho una fidanzata. Lo dico con grande semplicità? Infatti, lo trovo normale».
Per lei, 19enne di colore nata a Cittadella (Padova) e simbolo di una nazionale multietnica, è come un doppio ruolo da ambasciatrice: «Siamo italiane, per me avere origini diverse è normale. Mi sono stupita di chi si è stupito dell’amore del Paese verso di noi. Ho vissuto episodi di razzismo, è normale ma non dovrebbe esserlo». E per ribadire la normalità dell'amore - in tutte le sue forme - ha dichiarato al Corriere: «non m’importa l’opinione degli altri. E penso che l’amore sia in tutto: la telefonata di un amico, le compagne di squadra che si interessano a te e tu a loro. Nasciamo con l’amore della mamma che vorrebbe fossimo protetti per la vita. Non va sempre così ma in questo momento per me sì».
Classe '98, la schiacciatrice è nata a Cittadella da genitori nigeriani. Paola ha dichiarato di sentirsi totalmente "afroitaliana", perché «un'appartenenza non esclude l'altra». Il legame con la famiglia è fortissimo: «Papà è come una casa, mamma come un pupazzetto». Torna in Nigeria una volta l'anno, dove c'è il nonno ad attenderla: «Lui pensa che le ragazze non dovrebbero portare pantaloncini troppo corti e, infatti, gli dà da fastidio l’abbigliamento pallavolistico».
Paola si dice credente, va in chiesa e non ha tatuaggi perché: «Il corpo è un dono del signore e bisogna prendersene cura al meglio». E poi c'è la pallavolo, la sua grande passione. Comincia a giocare a 12 anni, muovendo i primi passi nella città dove è nata, prima di approdare nel 2013 al Club Italia, che ha coltivato e fatto sbocciare il suo immenso talento. In quattro anni con la società della federazione ha esordito in Serie B1, fino ad arrivare in A1, dove ha realizzato il record assoluto di punti in una sola partita (46). La potente schiacciata è il suo marchio di fabbrica. Dal 2017 gioca nell'Agil Novara, sua attuale squadra. La carriera in nazionale è da predestinata. Nel 2015 con l'Under 18 vince l'oro mondiale, venendo anche eletta miglior giocatrice dell'edizione. Ha conquistato anche un bronzo con l'Under 20 e nel 2016, a 17 anni, ha giocato da titolare le Olimpiadi a Rio con la nazionale maggiore. Poi i Mondiali in Giappone, che l'hanno consacrata star e leader.