Ecco gli «Sportivi dell'anno» del Trentino
Per la seconda volta il Trentino ha premiato i suoi migliori atleti, donne, uomini e squadre che nella stagione agonistica 2018 hanno conseguito risultati di prestigio nelle rispettive discipline e portato il nome del Trentino nel mondo, sul gradino più alto del podio.
La seconda edizione dei Trentino Sports Awards è andata in scena all’Auditorium S. Chiara di Trento in una serata carica di emozioni e con tanti prestigiosi protagonisti A cominciare dagli ospiti d’onore di questo evento, promosso da Provincia Autonoma di Trento, Trentino Marketing, CONI - Comitato provinciale del Trentino e CIP – Comitato Italiano Paralimpico, sette grandi campioni dello sport azzurro.
Introdotti da Barbara Pedrotti in veste di conduttrice della serata, sono saliti sul palco accolti dagli applausi del pubblico la ginnasta Elisabetta Preziosa, il nuotatore paralimpico Francesco Bettella, il rugbista Mauro Bergamasco, il pallavolista Giacomo Sintini, il lanciatore del peso, disco e giavellotto paralimpico Giuseppe Campoccio, i calciatori Giancarlo Antognoni e Francesco Toldo.
Una regia stile Oscar, con la presentazione delle cinque nomination finali e poi del vincitore, ha tenuto alta l’attesa per tutte e sette le proclamazioni, prima della consegna dei riconoscimenti ai vincitori dalle mani dei campioni ospiti di questa serata. In questa atmosfera di festa l’applauso più partecipato del pubblico è stato quello tributato al giornalista trentino Antonio Megalizzi vittima dell’atto terroristico nella città di Strasburgo.
In apertura hanno preso la parola Maurizio Rossini, Amministratore unico di Trentino Marketing, e l’Assessore provinciale allo sport e al turismo Roberto Failoni.
E accanto alle emozioni sportive non sono mancati alcuni momenti di spettacolo, grazie ai danzatori Hip Hop di Powa Tribe diretti dal coreografo Patrick Ang in apertura di serata. Tra gli ospiti anche il dott. Claudio Pecci, direttore sanitario e responsabile del Centro Ricerche Mapei Sport che ha parlato delle attività del Centro da lui diretto e di investimenti nello sport da parte delle aziende.
I primi riconoscimenti consegnati sono stati quelli agli «Ambassador» del Trentino, campioni che, oltre ai risultati agonistici ottenuti nelle ultime stagioni, hanno saputo veicolare in maniera efficace il brand Trentino e i valori che esprime attraverso i loro profili social e un’attività di comunicazione mirata. I vincitori sono stati designati congiuntamente da Trentino Marketing e CONI Trentino. Sono risultati Simone Bettega, Monica Cappelletti e Footgolf Trentino fra le squadre.
La serata è proseguita con la premiazione degli Atleti dell’anno scelti tra una rosa di nominativi indicati dalle diverse Federazioni. La campionessa di ciclismo Letizia Paternoster ha vinto per la seconda volta nella categoria donne. Tra gli uomini il vincitore è risultato il mezzofondista Yemaneberhan Crippa, medaglia di bronzo ai Campionati Europei di Berlino sui 10 mila metri.
Le quattro medaglie paralimpiche (2 ori, 1 argento e 1 bronzo) conquistate a Pyeongchang hanno consegnato per il secondo anno il riconoscimento per la categoria paralimpici a Giacomo Bertagnolli e Fabrizio Casal. Anche il premio «sorpresa dell’anno» è andato per la seconda volta di fila alla squadra della Dolomiti Energia Basket Trentino.
Due riconoscimenti speciali sono stati consegnati rispettivamente a Nadia Battocletti per la sua recente vittoria agli Europei di corsa campestre - categoria Under 20 e alla Trentino Volley, testimonial per eccellenza da 10 anni del «Trentino nel mondo»: 3 Champions League e ben 5 Campionati del Mondo per il team più titolato della storia del volley mondiale, premio che è stato consegnato dall’Assessore provinciale Bisesti.
Prima della conclusione per il Comitato trentino del Coni hanno preso la parola il vice presidente Paolo Crepaz e il delegato del CIP Massimo Bernardoni. «Il Coni, ha detto Paolo Crepaz, è orgoglioso di questi atleti, la nostra priorità rimane promuovere i più giovani a crescere e anche questa manifestazione va in questa direzione».
«Sono tantissimi i ragazzi, ha aggiunto Massimo Bernardoni, che dopo una malattia o un incidente si rimettono in gioco e ritornano a vivere grazie allo sport trasmettendo messaggi che rendono migliore la nostra società».