Una Ferrari vola nei test: non è Vettel, ma la sopresa Leclerc
All’indomani dell’incidente occorso a Sebastian Vettel, la Ferrari vola con Charles Leclerc. Infatti sul circuito di Barcellona la prima vera simulazione di qualifica collettiva, nella penultima giornata dei test invernali che le varie scuderie stanno svolgendo sul circuito catalano, hanno visto primeggiare la Rossa del pilota monegasco.
Il suo tempo di 1’16«231 si avvicina di molto alla pole 2018 di Hamilton in 1’16»173. E, secondo Leclerc (che in tutto ha percorso 138 giri), oggi la sua vettura gommata Pirelli C5 non ha nemmeno sfruttato al 100% il proprio potenziale.
«Noi, come gli altri team, non stiamo dando tutto ciò che potremmo - ha detto poi il ferrarista -. Abbiamo margini di miglioramento, e io stesso posso dare di più, perchè ho ancora tanto da imparare. Però ogni giorno di più mi sento a mio agio con la vettura che ho a disposizione. Lo scenario complessivo è positivo».
Dietro Leclerc il più veloce è stato il 22enne della Toro Rosso motorizzata Honda Alexander Albon, britannico di origini thailandesi finito nella graduatoria dei tempi a 0«651 dal ferrarista, seguito dal connazionale Lando Norris della McLaren a 0»853. Poi Gasly a 0«860, Ricciardo a 0»973, quindi Hulkenberg a 1«265, Stroll a 1»325 e Giovinazzi a 1«408. Tutti questi piloti hanno fatto segnare il loro crono di punta con le Pirelli più morbide. Gasly ha fatto notizia anche per l’incidente che lo ha visto finire con la sua Red Bull contro le barriere in curva 9, distruggendo la vettura. Domani ultima giornata di test, prima che la stagione agonistica cominci tra due settimane a Melbourne.
Intanto la Ferrari ha concluso le verifiche sulle cause dell’incidente di ieri occorso a Vettel dopo 40 giri completati sulla SF90. Dopo accurate verifiche su tutti i ricambi in pista, alla ricerca di possibili difetti, l’origine del cedimento sull’anteriore sinistra è stata individuata nella rottura del cerchione, colpito da un oggetto proveniente dall’esterno pochi secondi prima che la vettura di Vettel perdesse stabilità in curva e puntasse verso contro le barriere.
E la Mercedes? Ha continuato a non scoprire le sue carte, limitandosi a svolgere lavoro ‘di rifiniturà e lavorando sull’affidabilità delle vetture. Con gli 85 giri percorsi da Lewis Hamilton in mattinata e i 96 di Valteri Bottas di pomeriggio, in tutto il team tedesco campione del mondo ha percorso 181 giri, quasi il triplo di uno normale gran premio che, a Barcellona, ne dura 66: una squadra di successo si costruisce anche così.