Ecco la Juventus targata Sarri «Bella, solida e spietata ma che sappia divertire»
Cambiare senza stravolgere, guardare al futuro senza dimenticare gli anni, e le vittorie, di Allegri. A una settimana dalla sua presentazione ufficiale di Maurizio Sarri inizia a delinearsi la nuova Juventus. Quella che dovrà «divertirsi e far divertire, coniugando vittorie e risultati positivi», sostiene il tecnico per la gioia della società che lo ha scelto e dei tifosi bianconeri, che sperano di perdonargli presto il suo passato al Napoli.
Certo all’inizio non sarà facile. «È un’eredità difficile, è una società che ha vinto tanto - ammette lo stesso Sarri nella sua prima intervista a Juventus Tv -. Sarà difficile ripetere i risultati di questi ultimi cinque anni, anche numericamente».
Anche perchè la concorrenza si sta rafforzando. Sarri non è l’unico allenatore al rientro in serie A. «Sarà un campionato frizzante - è la previsione dell’ex Chelsea -. Torna Conte in una società ambiziosa come l’Inter, Giampaolo finalmente potrà allenare una grande, senza dimenticare Ancelotti con il Napoli.
Fonseca ha grandi doti e al Sassuolo c’è l’emergente De Zerbi».
L’obiettivo è scaricare le responsabilità dalle spalle dei calciatori bianconeri, nonostante la presenza di Ronaldo e il possibile arrivo di campioni come De Ligt o Rabiot. «Dobbiamo dimenticare le responsabilità, divertire e divertirci - ripete quasi come un mantra -. Tenteremo di giocare più palloni, questa è una filosofia di gioco». Resta però fondamentale che nel corso della stagione emerga quel cinismo che aveva reso grande la Juventus di Allegri, quella dei cinque scudetti consecutivi e delle due finali di Champions League. «Vorrei che la squadra conservasse alcune caratteristiche di Allegri - conferma -. Sembrava a un passo dal finire sotto, ma poi ti schiacciava. Resistere alle difficoltà e poi distruggere l’avversario in dieci minuti».
Lo sa bene il tecnico ex Napoli, propositivo e dominante contro la Juventus ma spesso sfortunato nel capitalizzare. «Fino a un anno prima era la nemica storica con cui avevo combattuto anche in maniera forte: se non tiri fuori il 120% non puoi pensare di sconfiggerla». Il sogno di Sarri è che sia lo stesso anche per la sua Juventus. Perchè «quando ti alzi la mattina l’obiettivo è uno - dice -: vincere». Anche in Europa, nonostante il livello delle avversarie sia superiore. «Bisogna viverla per quello che è, una Juve così straripante fa pensare a tutti che possa essere lo stesso in Europa - conclude - ma il nostro movimento, purtroppo, oggi non è questo».