Urbano Cairo e il suo Torino in formato Europa League «Spiace per il Milan, però...»

Rimanere fuori, dopo «un’annata spettacolare, culminata col record dei 63 punti in campionato», sarebbe stato «un peccato». Il giorno dopo l’esclusione del Milan dall’Europa League, Urbano Cairo rompe il silenzio sul ripescaggio del Torino in Europa. «Negli ultimi 15 anni - osserva il presidente del club granata, a Sky Sport 24 - nessuna squadra ne era rimasta esclusa facendo i nostri stessi punti».
Per il verdetto dell’Uefa ci è voluto un mese, ma adesso il Torino può finalmente sognare. «Credo molto nei sogni - rivela il presidente dei granata -, ho un decalogo personale che dice che nella accade se non l’hai sognato prima. Ma, perchè si realizzino, non vanno rivelati...».

Chissà che il sogno di Cairo non sia quello di andare oltre gli ottavi, raggiunti nella stagione 2014/15 grazie all’impresa del San Mames contro l’Athletic Bilbao. Obiettivi, il patron del Toro, non li fissa, ma ha le idee chiarissime sulla stagione ormai alle porte. «Partiremo prima del previsto, il 4 luglio, e dal 7 al 18 saremo a Bormio - spiega -. Ci aspetta un’estate caldissima».

Inevitabile anticipare la preparazione, visto che la squadra di Walter Mazzarri dovrà scendere in campo a fine luglio, nel secondo preliminare, contro la vincente tra gli ungheresi del Debrecen e gli albanesi del Kukesi. Andata il 25 luglio in casa, ritorno il primo agosto, ma non è escluso che il club granata chieda l’inversione del campo. In quei giorni, infatti, l’Olimpico Grande Torino ospita il concerto di Laura Pausini e Biagio Antonacci e il campo potrebbe non essere pronto.

Cambia la preparazione, non il mercato. La strategia è quella di «tenere i migliori - sottolinea Cairo - più un paio d’innesti», per avere «una panchina più lunga per il secondo impegno». Belotti, tornato l’attaccante dei bei tempi, non si tocca. «La volontà è di restare al Torino - sottolinea il presidente - sia mia che sua». Lo stesso dicasi per i vari Sirigu e Izzo, per il quale diverse società inglesi hanno bussato alla porta del Toro.


«Nel girone di ritorno siamo stati la quarta miglior formazione», ricorda Cairo, che nel frattempo ha riportato alla base Bonifazi e Lyanco. A occuparsi del prossime operazioni da ieri c’è un nuovo ds Massimo Bava, promosso dal settore giovanile. «Ha fatto benissimo sia con la Berretti che con la Primavera - ricorda il patron - vincendo trofei e portando giocatori in prima squadra. È la persona giusta».

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