Aquila, il ko con Cremona fa male
Prima lo sfogo del presidente Luigi Longhi sui Social: «Serve una profonda riflessione, ma non si molla». Poi un ragionamento più articolato qualche ora dopo il termine del match, sempre da parte dei vertici del club: «Siamo tutti sotto osservazione. Abbiamo giocato una partita assolutamente inefficace e l'assenza di Craft non può e non deve essere una scusante».
Se si tratta di ultimatum o meno lo capiremo tra qualche giorno, ma già da oggi non è sbagliato affermare che la brutta sconfitta di ieri della Dolomiti Energia contro la Vanoli Cremona segnerà lo spartiacque della zoppicante stagione bianconera: o squadra e staff tecnico danno segnali di risveglio o la società potrebbe prendere decisioni pesanti.
«Non ci siamo mai dati alibi e tantomeno ce ne diamo in questo momento» l'analisi del presidente Longhi. «Bisogna che tutti riflettano e che si trovino delle soluzioni per superare l'impasse in cui ci troviamo», cioè l'incapacità di questa squadra di imboccare un serio percorso di crescita.
Anche ieri contro la Vanoli il quintetto di coach Nicola Brienza non ha sbracato - salvo il parziale negativo di 10-0 (o 16-2) a cavallo di primo e secondo quarto -, ma non ha nemmeno mostrato qualche timido segnale di miglioramento dopo le scialbe prestazioni di Pesaro e contro Podgorica. Anzi, l'assenza di Craft (sarà operato oggi a Reggio Emilia) ha messo in chiaro che senza il suo leader in campo la squadra non ha riferimenti. Gentile e la coppia Forray-Knox (doppia doppia) hanno svolto più che egregiamente il loro compito ma né dai compagni né dalla panchina è arrivato lo scatto necessario per provare a battere una squadra come Cremona, che fa della regolarità (testimoni i 3 periodi da 22 punti e il quarto da 23) il suo marchio di fabbrica.
Quello scatto che tifosi e club, in verità, si attendono ormai da qualche settimana. «Non credo manchi l'impegno - analizza ancora Longhi -, ma la verità è che non ci sono contromisure per recuperare quando gli avversari si fanno sotto o addirittura vanno avanti nel punteggio».
Se sia a rischio la panchina di coach Brienza il presidente non lo dice, ma la sua ultima frase è piuttosto sibillina: «Non sta a me dire cosa fare dal punto di vista tecnico. C'è uno staff e da loro ci aspettiamo risposte». Diciamo allora che all'allenatore adesso è arrivato un avviso ufficiale dopo i (probabili) avvertimenti della settimana precedente "in camera caritatis".
Certo che gli impegni che si prospettano a breve non sono dei più agevoli per Forray e compagni: mercoledì ad Oldenburg i bianconeri si giocheranno le residue speranze di qualificazione alle Top 16 di Eurocup, domenica prossima andranno a Venezia contro i campioni d'Italia.
Ieri la Dolomiti Energia aveva cominciato bene grazie alle giocate a due tra Forray e Knox che avevano fruttato anche il +8 (19-11) nel primo quarto. Poi, con i cambi, l'Aquila ha smarrito il suo piano partita subendo troppo i pick'n roll, la fisicità di Happ, le giocate di Mathews e le due triple di Sanguinetti. Quando Cremona ha preso il primo vantaggio, Trento non è più riuscita a recuperare, fermandosi al -1 dell'intervallo (43-44) con il canestro di Kelly.
Perso anche un Pascolo comunque ancora in ombra (distorsione alla caviglia sinistra), Trento ha subìto inerte l'accelerazione di Cremona ad inizio del terzo quarto. Ormai un classico, in effetti, che Brienza ha provato a rallentare chiamando time-out dopo due minuti. Non è bastato perché si è vista sì la reazione di Trento (tripla di Gentile e 5 punti di fila di Blackmon), ma la Vanoli non ha sentito il colpo. Anzi, sfruttando due palle banalmente perse dall'attacco bianconero e due belle triple di Akele ha sfondato senza problemi la difesa di burro dell'Aquila riprendendo agevolmente 7 punti di vantaggio.
La "zona" chiamata da Brienza ha riportato Trento a -1 (61-62) senza però riuscire a dare la svolta alla partita. Quella che, al contrario, ha prodotto Stojanovic per i suoi colori: i 10 punti del serbo (ironia della sorte considerato a rischio taglio fino a ieri) tra fine del terzo periodo e inizio del quarto hanno tagliato le gambe all'Aquila.
A posteriori nemmeno la gestione dei cambi decisa da Brienza (10 minuti a testa nell'ultimo quarto per Gentile, Forray e Knox) è risultata vincente perché ha finito per stancare eccessivamente i migliori giocatori bianconeri e renderli poco lucidi nei momenti decisivi. Nel frattempo in panchina marciva King (per lui appena 4'), palesemente ormai fuori dai pensieri del coach.