Ritiri, test, docce in camera ecco il protocollo per ripartire
Sanificazione degli ambienti, ritiri blindati, test medici ripetuti e distanziamento di almeno due metri per evitare nuovi contagi. C’è questo e tanto altro nelle 47 pagine del protocollo redatto dalla commissione medico-scientifica della Federcalcio, diretta dal professor Zeppilli. Un documento voluto dal presidente Gabriele Gravina e consegnato ieri al ministro della Salute Roberto Speranza e al ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora, che mercoledì riunirà in video-conferenza tutte le componenti della Figc per discuterne i contenuti. L’obiettivo del mondo del calcio è chiaro: ripartire appena arriverà il via libera del Governo, al momento fissato al 4 maggio, in piena sicurezza e tutelando nel migliore dei modi la salute dei protagonisti. Per questo «le indicazioni per la ripresa degli allenamenti delle squadre di calcio professionistiche e degli arbitri, contenute nel protocollo di 47 pagine, prevedono norme rigide divise in due parti: nella prima sono riportate le regole sanitarie, nella seconda i comportamenti da tenere dentro il centro sportivo e durante le sessioni di allenamento.
Le norme sanitarie fanno riferimento al cosiddetto «gruppo squadra», formato da coloro che dovranno partecipare al ritiro, quindi giocatori, staff tecnico, medici, fisioterapisti e magazzinieri. Tutti dovranno essere convocati 72-96 ore prima della ripresa degli allenamenti per uno screening iniziale (visita, tampone, test sierologico) e poi saranno divisi in due gruppi, ognuno sottoposto a un differente monitoraggio: nel primo i soggetti guariti dal Covid-19, nel secondo i negativi. Nella seconda parte del protocollo vengono invece precisate le regole da rispettare durante i ritiri forzati, che dovranno durare almeno due settimane «con possibile estensione alla terza settimana».
Secondo la commissione presieduta dal professor Zeppilli, le squadre dovranno garantire il distanziamento dei calciatori, almeno due metri sia durante gli allenamenti che negli altri momenti comuni, dallo spogliatoio alla palestra fino alla mensa, limitando le sedute alla preparazione fisica e al lavoro tecnico durante la prima settimana per arrivare alle partitelle solo nel periodo successivo.
Il protocollo dovrà ora ricevere il via libera dal ministero per le Politiche Giovanili e lo Sport e in particolare dal ministero della Salute. La riunione convocata per mercoledì dal ministro Spadafora servirà proprio a chiarire e approfondire alcuni aspetti: nel crono-programma della Federcalcio, la Serie A dovrebbe poter riavviare gli allenamenti a inizio maggio per poter scendere in campo a fine mese o al più tardi a inizio giugno, con l’obiettivo di concludere la stagione entro la fine del mese di luglio.