La sfida di Michele Grieco, che completa la gara di Zanardi: «Sul traguardo pensando a lui»
«Ce la farà, anche stavolta. Perché Alex Zanardi è una leggenda. La sua ennesima rinascita spingerà l’Italia a ripartire con forza dopo la devastazione di Covid-19». Appena arrivato domenica al traguardo di Santa Maria di Leuca, ultima tappa della staffetta in handbike, bici o carrozzina olimpica di “Obiettivo Tricolore” riservata agli atleti paralampici organizzata dall’ex pilota di Formula 1, Michele Grieco ha rivolto il primo pensiero a colui che gli ha ridato la forza di vivere. Un angelo che lo ha salvato.«Ad Alex - spiega il trentino, 29 anni e il sogno di andare alle paralimpiadi di Tokyo - devo tutto. Mi ha spronato a credere in me stesso, a non fermarmi. Oggi doveva essere qui, la sorte si è accanita ancora contro di lui. Ha una tempra unica, vincerà di nuovo».
La giornata di domenica è stata surreale: il campione che con il suo progetto Obiettivo3 ideato per reclutare, avviare e sostenere persone disabili all’attività sportiva ha ideato “Obiettivo Tricolore” era assente a causa del grave incidente che lo ha ridotto in fin di vita. «Per l’intera corsa però - ha rivelato Grieco - non ho fatto altro che pensare alle parole che mi ha detto quando ci siamo incontrati. Sono state determinanti per la mia vita. Non nascondo che il cuore oggi mi ha battuto con una rara intensità».
Per capire cosa ha significato Zanardi per il 29enne trentino, è indispensabile riavvolgere il nastro fino ai 12 anni di Grieco. Era poco più di un bambino, quando viene colpito da un tumore alla gamba sinistra. A Padova le cure, trattamenti, i cicli di chemio. Poi, a Bologna, l’operazione: un nuovo femore, di ferro, per tornare in piedi. L’alternativa era l’amputazione. L’operazione va bene, lentamente Michele riprende a camminare, dopo allenamenti e fisioterapia. La sua vita prosegue: lo studio, la musica, il lavoro e l’amore per Sara. Un normalissimo ragazzo, con però quella che lui chiama «la gamba di ferro».
Poi l’incontro con Alex Zanardi e una scommessa: eccellere nello sport, per capire che se si vuole nulla è impossibile.
«All’arrivo di Santa Maria di Leuca - dice Grieco - e nelle altre tappe intermedie i concorrenti in gara e gli spettatori non parlavano d’altro. Al momento dell’inno d’Italia e della sfilata finale è stato commovente sentire l’enorme applauso partito collettivamente nei suoi confronti. Zanardi sta raccogliendo tutto il bene che ha fatto nel corso della sua vita. Durante il percorso da Porto Cesareo a Santa Maria di Leuca passando da Santa Cesarea Terme ci sono stati tanti cori per Alex».
L’atleta di Obiettivo3 ha condiviso insieme ai suoi compagni il peso di giornate, le ultime, terribili: «Ho saputo dell’incidente occorso ad Alex attraverso un messaggio WhatsApp. All’inizio non volevo crederci, invece purtroppo era tutto vero. Con i miei amici ci siamo detti che era arrivato il momento di mettere in atto ciò che il nostro campione ci ha insegnato, non farsi travolgere cioè mai travolgere dagli eventi e pensare sempre in positivo». E conclude: «L’Italia è con lui. Adesso attendiamo solo buone notizie».