Sci, un vademecum contro gli infortuni
Quanto sia necessario fare attenzione durante le discese, per evitare traumi anche gravi, ce lo ha ricordato una serie di infortuni sciistici visti nelle recenti gare internazionali, dai mondiali di Cortina alle prove di Coppa del mondo in valle di Fassa.
The Orthopaedic Journal of Sports Medicine pubblica una ricerca Usa e l'Università svedese di Umeå altre analisi sugli infortuni nelle attività sportive invernali e hanno elaborato un decalogo per prevenirli o per accelerare la guarigione.
Da un’indagine effettuata dai ricercatori americani del St.Luke’s Regional Medical Center e pubblicata su The Orthopaedic Journal of Sports Medicine, che la più esposta è l'articolazione del ginocchio: l'infortunio più frequente riguarda il movimento involontario di valgo-rotazione esterna (32,9%), seguito dal piede fantasma (22,5%) e dall’ipertensione del ginocchio (19%).
«A esserne maggiormente colpite - si legge in una nota per la stampa - sono le persone tra i 30 e i 40 anni, soprattutto le donne (60%).
Un trend negativo che ha coinvolto anche numerosi sciatori professionisti come Sofia Goggia, che ha di recente riportato una frattura composta del piatto tibiale del ginocchio destro, e atleti impegnati anche ai Mondiali di Cortina come Florian Schieder, vittima di una rotazione al ginocchio sinistro, e Lara Della Mea, che ha subito una rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro.
Ma quali sono i consigli per prevenire e curare gli infortuni in pista? La prevenzione inizia con un’alimentazione corretta finalizzata ad evitare una condizione di forte sovrappeso e continua con una preparazione atletica presciistica per aumentare forza e resistenza. Utili anche gli esercizi di stretching per allenare l’apparato estensore ed è fondamentale farsi seguire da maestri altamente qualificati.
In caso di lesioni gravi, per accelerarne i tempi di recupero un valido aiuto arriva dalla laserterapia made in Italy Theal Therapy di Mectronic.
“Lo sci non è soltanto una semplice attività sportiva, bensì una disciplina a tutto tondo che richiede costanza e dedizione per essere appresa a 360 gradi.
Senza i giusti accorgimenti è molto facile incappare in spiacevoli infortuni e dalla mia esperienza ho notato come la parte del corpo maggiormente soggetta a stress torsionali rimanga sempre il ginocchio. Sono piuttosto comuni anche i traumi diretti alla colonna vertebrale e quelli a spalle, polsi, tibie e peroni.
Per questo motivo, prima ancora di mettere gli sci ai piedi, è necessario effettuare una preparazione muscolare adeguata allenando l’apparato muscolare estensore, seguire un’alimentazione equilibrata per evitare una condizione di sovrappeso e imparare la disciplina da maestri qualificati. Diventa fondamentale anche non eccedere con la velocità sulla pista e indossare i giusti dispositivi di protezione.
In caso di traumi e lesioni più gravi, invece, per accelerare i tempi di recupero è consigliabile l’utilizzo della laserterapia Theal Therapy che agisce direttamente sui tessuti con una funzione decontratturante e biostimolante”, spiega da Como il dottor Cosimo Pilotto, fisioterapista con 30 anni di esperienza negli sport invernali.
Ma quali sono gli infortuni più frequenti sulla neve, oltre al ginocchio?
Secondo una ricerca della University of Umeå, in Svezia, le altre parti del corpo soggette a traumi e lesioni sono i polsi (17%), gambe (14,3%), testa (13%). Coloro che si destreggiano sulla neve con lo snowboard, invece, sono più inclini a riportare una lesione agli arti superiori (44.5%), mentre gli arti inferiori risultano interessati in maniera più ridotta (23%).
Sono le donne i soggetti più interessati dalle distorsioni (43%), mentre tra gli uomini le differenti tipologie di lesione sembrano ripartirsi in maniera più equilibrata: le ferite riguardano il 12% dei maschi e il 5.2% delle femmine, le lussazioni l’11.2% degli uomini e il 4% delle donne».
Una ricerca della National Ski Areas Association pubblicata, diffusa su Statista, indica che sono oltre 9 milioni gli americani che praticano sci, mentre in Europa il Paese con più appassionati praticanti è la Germania, con oltre 14,6 milioni, seguita da Francia (8,5 milioni) e Italia (7,2 milioni).