Razzoli terzo a 37 anni, lacrime di gioia nello slalom di Wengen
Per l'emiliano ora c'é il sogno di Pechino dopo Vancouver 2010
WENGEN. Sembra una favola, una di quelle storie che fanno bene allo sport. A Wengen, in uno slalom pazzo, il veterano azzurro Giuliano Razzoli a 37 anni è tornato sul podio, eccellente terzo in 1'41"77, dopo essere stato 9/o nella prima. L'emiliano era d'oro, l'unico dell'Italia in quella spedizione olimpica, nel lontano 2010, a Vancouver.
E dunque via libera alle più che comprensibili lacrime di gioia profonda per questo sportivo vero dal fisico possente, uno che ha sempre tenuto duro nonostante il tempo passasse inesorabile ed i risultati si facessero sempre più sfuggenti. Uno che pareva ai margini della nazionale, ma ha resistito anche allenandosi da solo ed ha superato con la sua tenacia i periodi bui per i malanni alle ginocchia.
"Questo podio me lo merito. Ci ho sempre creduto ed ho lavorato tanto. Devo dire grazie a tutti quelli che in questi anni mi hanno aiutato, che hanno creduto in me e mi sono stati vicini. Non c'è bisogno di fare nomi. Loro sanno", ha detto Giuliano con il suo mite pudore.
Per lui - che già in questa stagione era stato regolarissimo tra i migliori con la sua sciata solida, ma potente, che a volte può apparire un po' retrò - questo è il decimo podio in carriera, con dentro due vittorie raccolte nel suo periodo migliore a ridosso di Vancouver. Adesso Razzoli, unico slalomista azzurro sinora sul podio in questa stagione, ha staccato il biglietto per Pechino.
E Giuliano dunque - 12 anni dopo Vancouver - può sognare: non è vietato. E con lui sognano tutti i veterani che sanno di avere ancora molto da dare. Ha vinto questo pazzo slalom in 1'41"48 l'incredulo norvegese Lucas Braathen - 21 anni ed secondo successo - autore di una prodigiosa rimonta visto che era 29/o dopo la prima manche. Si è così trovato nella seconda un fondo ancora intatto dopo che, per le temperature elevate, con risultati davvero modesti, gli organizzatori avevano trattato la neve con sale senza però riuscire ad impedire che il fondo cedesse rapidamente.
Ne sa qualcosa il norvegese Henrik Kristoffersen che era largamente in testa alla prima manche ma nella seconda è stato tradito dalla neve salata di Wengen. Sul podio, secondo in 1'41"70 , è arrivato anche lo svizzero Daniel Yule. L'azzurro Alex Vinatzer èstato invece davvero sfortunato: è finito fuori perché al contatto con un palo ha perso uno sci mentre, 7/o dopo la prima manche, stava facendo una buona gara. L'Italia ha poi messo in classifica Manfred Moelgg 13/o, Tommaso Sala 20/o e Stefano Gross 21/o.
La prossima tappa di cdm sarà a Kitzbuehel, nel tempio dello sci: venerdì e sabato due discese sulla leggendaria Streif e domenica uno slalom speciale.