Calcio / Giustizia

Juventus, per il Collegio di Garanzia comportamenti non corretti sistematici

Entro un mese la nuova sentenza: si va verso la riduzione del -15. L’Europa è sempre più lontana

ROMA. La sentenza del -15 alla Juventus per le plusvalenze è "carente" nella sua spiegazione "laddove la Corte Federale ha fatto riferimento ad una generica, ma indimostrata, “consapevolezza diffusa'" dei consiglieri d'amministrazione senza delega. È uno dei punti delle 77 pagine di motivazioni della sentenza del Collegio di Garanzia sul ricorso Juve. 
 

Il Collegio "ha censurato una pronuncia di merito, accogliendo il motivo di gravame", e ha rinviato alla Figc per una nuova formulazione. "Il venir meno, per vizio motivazionale, della sanzione per questi ultimi si riflette anche sulla sanzione complessiva".
 

"Dai nuovi elementi emersi che hanno giustificato la revocazione" del processo, "si è potuto rilevare l'esistenza di comportamenti non corretti 'sistematici e ripetuti'". E' uno dei passaggi delle motivazioni della sentenza del Collegio di Garanzia sul ricorso Juve contro il -15 per le plusvalenze, che ha respinto i ricorsi di quattro dirigenti con delega e accolto quelli di nove senza delega. Per il Collegio, quei comportamenti dei dirigenti Juve sono "frutto di un disegno preordinato di alterazione delle operazioni di trasferimento", con "chiari effetti ..anche sulla sua leale partecipazione alle competizioni sportive".
 

"La sentenza impugnata - sottolinea in altro punto il Collegio - si basa su un solido complessivo impianto motivazionale e non si manifesta un evidente travisamento della realtà, a prescindere dalle valutazioni che possono essere fatte su singoli punti della motivazione che non sono comunque decisivi sull'esito del giudizi". E per di piu', è corretta l'applicazione dell'articolo 4, per violazione della lealtà sportiva. "L'art. 4 del codice di giustizia sportiva della Figc è una norma di carattere generale nell'ambito della quale la Corte Federale d'Appello riconduce correttamente il comportamento tenuto dai deferiti".
 

Dunque, per il collegio, "fatto salvo quanto osservato" sulle carenze nelle motivazioni dei nove dirigenti senza delega per il quali è stato accolto il ricorso, "si osserva che la sentenza impugnata è ampiamente motivata anche sulla necessità di irrogare una sanzione severa a causa della gravità dei fatti emersi e che la penalizzazione in classifica è fra le sanzioni previste".

Quanto infine alla posizione dell'ex presidente, Andrea Agnelli e del suo ricorso, respinto, "nella motivazione della sentenza impugnata sono ampiamente e diffusamente descritte le vicende che hanno originato la responsabilità del ricorrente, presidente della società, con ampia descrizione e motivazione della valenza ai fini disciplinari dei comportamenti ascritti".

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