Ciclismo / Giustizia

L’inchiesta trentina sulla morte di Pantani: “Se vinceva il Giro d'Italia il banco saltava”

Lo ha riferito ai carabinieri il capo clan di Mondragone poi divenuto collaboratore di giustizia e le sue parole sono riportate nei verbali della Commissione antimafia

TRENTO La Procura indaga su mafia e scommesse al Giro del 1999
ANNIVERSARIO Vent'anni fa moriva Pantani
TRAGEDIA Il campione trovato senza vita il 17 febbraio 2004

TRENTO. «Se Pantani vinceva il Giro il banco saltava. E la camorra avrebbe dovuto pagare diversi miliardi in scommesse clandestine e rischiava la bancarotta»: questo ha riferito ai carabinieri il capo clan di Mondragone poi divenuto collaboratore di giustizia e le sue parole sono riportate nei verbali della Commissione antimafia. Tali dichiarazioni, assieme alle rivelazioni di Renato Vallanzasca a cui era stato detto da un detenuto di «scommettere 5 milioni sull'esclusione di Pantani dal Giro», sono il perno della nuova inchiesta della procura di Trento.

A 25 anni dall'episodio che a Madonna di Campiglio segnò la carriera sportiva del "Pirata" - ossia l'esclusione dal Giro d'Italia dopo che il controllo antidoping rilevò nel suo sangue un tasso di ematocrito troppo alto - la pm Patrizia Foiera della Dda di Trento ha sentito una decina di persone informate sui fatti. Nel luglio scorso il confronto era stato con Vallanzasca.

Ci sarebbe l'ombra di un presunto giro di scommesse clandestine legate alla camorra che avrebbe puntato ad evitare la vittoria di Pantani nella classifica finale. L'ipotesi di reato è associazione di tipo mafioso (416 bis), finalizzata alle scommesse e collegata al decesso del ciclista.

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