L'antenna si alza, è guerra
Condino, Telecom implementa l'impianto per i cellulari umts. Gli abitanti resistono con un comitato: dopo aver fatto sensibilizzazione con un volantino nelle scuole, il «No Antenna» sta completando una raccolta di firme. L'idea è di consegnare la petizione all' assessore provinciale all'ambiente, Alberto Pacher , nel corso di una pubblica assemblea che dovrebbe tenersi a breve
CONDINO - Quell'antenna svettante dall'alto dei suoi 12,88 metri in via Roma, la strada più importante del paese, era già considerata una «presenza ingombrante»; adesso la decisione di Telecom di alzarla a 20 metri e di trasformarla per la diffusione delle rediotelecomunicazioni Gsm - Umts (la «banda larga» dei cellulari) impensierisce non poco i 1.500 condinesi, visto anche che nelle vicinanze si trovano la scuola materna, la Casa della salute e la scuola elementare.
Ma l'amministrazione comunale, che pur condivide la preoccupazione dei cittadini, ha le mani legate. «È chiaro che politicamente siamo dell'idea che il ripetitore dovesse essere collocato in un altro sito, molto più distante rispetto a luoghi sensibili come effettivamente sono quelli che lo circondano - osserva il sindaco Giorgio Butterini -. È altrettanto vero che su questa materia c'è un dibattito aperto anche da parte della comunità scientifica, con pareri contrastanti. Ma quello che conta, è che la competenza in materia ambientale e sanitaria è della Provincia, in particolare dell'Appa (Agenzia per la protezione dell'ambiente), la quale ha, parametri provinciali alla mano, espresso parere favorevole, considerato che le emissione elettromagnetiche saranno in linea con quelle previste dalla legge». Oltre alle forti riserve espresse dagli abitanti, l'amministrazione vede nell'antennone una presenza assai poco compatibile con i progetti di riqualificazione di via Roma. Ma dopo quasi un anno di approfondimenti, proposte alternative fatte alla società Telecom, pareri legali, adesso il sindaco si vede costretto a gettare la spugna e si appresta a firmare la concessione edilizia. «Abbiamo proposto due siti alternativi ad una quota superiore, ma da parte della società Telecom abbiamo incassato una forte volontà di proseguire sulla strada tracciata, ovvero di implementare l'attuale impianto - continua Butterini -. A questo punto, come amministrazione, pur mantenendo tutte le riserve e la chiara idea che il ripetitore dovesse essere collocato altrove, siamo tenuti a staccare la concessione edilizia».
Chi è deciso a dare battaglia, invece, è il «Comitato No Antenna», nato per difendere il diritto alla salute dei condinesi residenti nelle aree adiacenti al sito della società telefonica, a beneficio soprattutto delle future generazioni.
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