Codice antibulli sul web: offese via in 2 ore
L'obiettivo è ambizioso: consentire ai ragazzi di fare pulizia sul web, segnalando con un click frasi denigratorie o discriminatorie, soprattutto sui social network, per farle sparire entro due ore. Insomma dare ai più giovani, ma non solo a loro, la possibilità di dichiarare guerra ai coetanei, bulli della rete, che con le loro offese spesso rivolte a amici o compagni di scuola, provocano, a volte inconsapevolmente, un fenomeno a cascata che getta nella disperazione le vittime, arrivate anche, come dimostrano le cronache, a gesti estremi
L'obiettivo è ambizioso: consentire ai ragazzi di fare pulizia sul web, segnalando con un click frasi denigratorie o discriminatorie, soprattutto sui social network, per farle sparire entro due ore. Insomma dare ai più giovani, ma non solo a loro, la possibilità di dichiarare guerra ai coetanei, bulli della rete, che con le loro offese spesso rivolte a amici o compagni di scuola, provocano, a volte inconsapevolmente, un fenomeno a cascata che getta nella disperazione le vittime, arrivate anche, come dimostrano le cronache, a gesti estremi. Questo l'obiettivo del Codice di Autoregolamentazione per il contrasto del cyber-bullismo, che oggi ha avuto il primo via libera. Un testo ambizioso perchè la sua applicazione si scontra con le difficoltà pratiche di porre in essere un sistema di verifica e rimozione dei contenuti corretto e efficace. Un testo delicato perchè si toccano i temi della libertà di espressione e della privacy. Non a caso il tavolo presieduto dal viceministro dello Sviluppo Economico, Antonio Catricalà, con rappresentanti di istituzioni, associazioni e operatori, come Google e Microsoft, ha approvato solo una bozza, che ora sarà sottoposta a consultazione pubblica per 45 giorni sul sito del ministero, per raccogliere anche i pareri dei più giovani. Il testo è composto da 5 articoli e prevede che gli operatori della rete, e in particolare quelli attivi sui social network, si impegnino ad creare meccanismi di segnalazione di episodi di cyberbullismo "al fine di prevenire e contrastare il proliferare del fenomeno". Tali meccanismi devono essere adeguatamente visibili all'interno della pagina, semplici e diretti, in modo da consentire a bambini e adolescenti l'immediata segnalazione di situazioni a rischio e di pericolo. Gli aderenti - prevede ancora il testo - si impegnano a rendere efficienti i meccanismi di risposta alle segnalazioni: la rimozione dei contenuti deve avvenire in tempi non superiori alle due ore dalla segnalazione e, per quanto tecnicamente possibile, si può anche procedere all'oscuramento cautelare temporaneo del contenuto lesivo. Nel rispetto della privacy, gli operatori potranno inoltre attuare politiche che consentano alle autorità competenti di risalire agli autori dei comportamenti discriminatori e denigratori. Previsto infine un comitato di monitoraggio per l'attuazione del codice, che potrà formulare richiami nei confronti degli operatori che non rispetteranno gli impegni e avrà il compito di favorire studi e ricerche sul fenomeno del cyberbullismo. "Voglio esprimere la mia soddisfazione - afferma Catricalà - per la collaborazione ricevuta non solo dalle Istituzioni ma anche dagli operatori della Rete su un tema così delicato e rilevante per la vita dei nostri giovani e giovanissimi". "Bene il codice contro il bullismo - sostiene invece Luca Borgomeo, presidente dell'associazione di telespettatori cattolici Aiart -. Servono però meccanismi ferrei affinchè esso sia applicati, perchè di codici, disattesi, ne siamo pieni".