Corteggia donna online, ricattato per 10mila euro

Si è rivelata una trappola l'amicizia virtuale di un cinquantenne trentino, sposato con figli, con un'avvenente coetanea conosciuta in un social network. La donna avrebbe cominciato a ricattarlo minacciando di rivelare i contenuti dei loro messaggi. Alla fine, dopo la denuncia ai carabinieri, la donna invece di ricevere i soldi pattuiti per mantenere il silenzio (10mila euro), è stata arrestata in flagranza di reato per estorsione I tuoi commenti

facebook-privacy_pc.jpgTRENTO - Si è rivelata una trappola l'amicizia virtuale di un cinquantenne trentino, sposato con figli, con un'avvenente coetanea conosciuta in un social network. La donna avrebbe cominciato a ricattarlo minacciando di rivelare i contenuti dei loro messaggi. Alla fine, dopo la denuncia ai carabinieri, la donna invece di ricevere i soldi pattuiti per mantenere il silenzio (10mila euro), è stata arrestata in flagranza di reato per estorsione.

 

La vicenda è nata con uno scambio reciproco di foto e messaggi ed è proseguita con conversazioni più intime e riservate. Sono seguiti scambi di apprezzamenti e, infine, una serie di appuntamenti per bere qualcosa insieme. A questo punto però, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la donna ha cominciato a dire di sentirsi importunata dalle attenzioni del corteggiatore virtuale e ha finito per chiedergli, con sempre maggiore insistenza, 5mila euro a titolo risarcitorio pena la divulgazione dei contenuti delle comunicazioni tra loro intercorse.

 

Il timore di vedere compromesso il proprio matrimonio e la necessità di salvaguardare una buona reputazione tra la gente del paese ha spinto l'uomo a chiedere un prestito ad una banca. Quando però la donna ha rincarato la dose e preteso 10mila euro al posto dei 5mila accordati,il cinquantenne ha acquisito la consapevolezza di essersi cacciato in un vicolo cieco e ha deciso di rivolgersi ai carabinieri.

 

Così ieri, al primo appuntamento reale al ristorante, fra gli avventori c'erano anche i militari i quali hanno assistito alla consegna del denaro. Da qui l'arresto della donna. Le indagini non sono ancora concluse: l'obiettivo degli inquirenti è poter stabilire se sia stato un caso isolato o se altri uomini possano essere già caduti nella trappola virtuale. 

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