Cadono le frontiere del mercato digitale, ma non la musica
Dopo il roaming, cadono le frontiere Ue anche per lo shopping online, dai pacchetti vacanze a Eurodisney ai vestiti, e più nessuno potrà vedersi rifiutato il suo acquisto perché la carta di credito o il Paese di residenza non coincidono con quello d'acquisto.
La rivoluzione, però, resta a metà: musica, app, ebook, giochi e anche film o serie tv, per ora restano fuori sotto la pressione delle lobby, soprattutto musicali. Ma una clausola di revisione nei prossimi anni e la riforma del copyright a settembre lasciano almeno la porta aperta.
Cambiano le regole anche per le piattaforme online di video on-demand come Netflix o iTunes: obbligo di tutela dei film europei anche per loro, con una quota minima del 20%, e più tutele per i minori, come per le tv, che ora potranno spalmare il 20% della pubblicità consentita sull'intera giornata aumentandola nel «prime time». Più trasparenza anche sulle tariffe dei corrieri, ma senza fissare prezzi massimi.
È il multi-pacchetto presentato dalla Commissione Ue con cui intende dare una svolta alla creazione del mercato unico digitale europeo, spingendo l'e-commerce, rivedendo l'ormai soprassata direttiva sui servizi audiovisivi e fissando un approccio di regolamentazione per problemi per le piattaforme online, da Youtube a eBay.
Contentino alle tv tradizionali: cade il limite dei 12 minuti di pubblicità all'ora, perché il 20% sarà calcolato sull'arco orario 7-23, ma con il limite di un'interruzione pubblicitaria ogni 20 minuti per film, serie tv e telegiornali. In attesa di potere, un giorno, comprare musica, film o ebook online in un Paese diverso dal proprio con un semplice click.