Sondaggi, molte differenze di metodo fra Usa e Italia
Se i sondaggi americani hanno fallito nel prevedere la vittoria di Trump, non è detto che i sondaggi italiani in vista del referendum possano fare lo stesso errore.
Algoritmi di calcolo differenti, meno dati catturati dai social e, in generale, metodi molto meno costosi sono alle radici delle differenze fra i due Paesi. Impossibile dire se uno funzioni meglio dell'altro, ma sicuramente è impossibile fare generalizzazioni sull'efficacia o meno dei sondaggi in generale.
Ada, l'algoritmo del team di Hillary Clinton
"In Italia, ad esempio, non c'è nulla di simile ad Ada, l'algoritmo basato sull'intelligenza artificiale che faceva 400.000 simulazioni al giorno usato dal team di Hillary Clinton", osserva il matematico esperto di calcolo delle probabilità Marco Isopi, del dipartimento di Matematica dell'università Sapienza di Roma. "A quanto pare Ada ha fatto male, ha sbagliato la stima del numero delle donne che hanno votato per Trump" e c'è da dire che chi ha programmato Ada non ha avuto abbastanza immaginazione: "ci si è basati sull'esperienza del passato, senza prevedere la grande affluenza alle urne da parte dei simpatizzanti di Trump".
MogIA, l'algortimo che 'pesca' dai social
Era invece riuscito a fare la previsione esatta un altro programma basato sull'intelligenza artificiale, MogIA, messo a punto dall'innovatore indiano Sanjiv Rai. L'importante è che l'intelligenza artificiale non cada nella trappola dei pregiudizi, aveva dichiarato Rai in un'intervista alla rete americana Cnbc. Algoritmi avanzati come Ada e MogIA, poi, sono collegati ai dati dei social media, da Facebook e Twitter a YouTube. "In Italia questo succede molto meno", ha osservato Isopi. Nel nostro Paese i sondaggi utilizzano un sistema più artigianale, che non tiene contro del traffico online e indubbiamente molto meno costoso rispetto a quello americano.
Le tradizionali interviste
Ci si basa sostanzialmente sulle interviste, nelle quali la timidezza potrebbe pesare. Potrebbe verificarsi cioè un effetto simile a quello dei cosiddetti "Shy Trump voters", ossia di coloro che si vergognano di dire per chi voteranno per uno stigma sociale. Ma nel caso del voto a Trump il fenomeno si è rivelato completamente infondato perche i voti sono arrivati dagli Stati tradizionalmente più repubblicani e conservatori.