Montagna e cultura del lavoro L'assist di Messner a Dellai
Si è colto l’opportunità di parlare di montagna, di innovazione e di industria, nella piccola conferenza stampa organizzata da Lorenzo Dellai e Reinhold Messner tra i prototipi e la storia dell’azienda fiemmese La Sportiva, con cui l’esploratore e storyteller della montagna ha iniziato un percorso di ricerca dedicato.
«Con Reinhold siamo amici da sempre, e abbiamo la stessa visione della montagna, che spesso si è incontrata durante il Trento Film Festival e gli incontri culturali sul territorio» confida Dellai, che con Messner ha voluto esporre la sua idea di tutela del territorio montano, di rapporto tra uomo e ambiente e del suo programma politico per la candidatura alla Camera dei deputati: «Per certi versi il pensiero trentino e altoatesino che abbiamo in mente Messner e io è molto simile. Una montagna fatta di cultura del lavoro, che vede nell’agricoltura e nella pastorizia il fulcro da cui partire sempre ma in cui l’industria e l’innovazione hanno un ruolo importante, come il turismo».
Curioso parlare di pastorizia e di economia primaria con alle spalle la storia dell’alpinismo in formato scarpa, ma è lo stesso Messner che specifica: «La montagna è fatta anche di alpinisti e di sportivi, ma non solo, anzi. Forse è proprio la minima parte. La montagna è fatta di cultura, per prima cosa, di tendenza alla risalita, di obiettivi di picco che, difficilmente, chi ha la mente e il cuore in città potrà capire e interpretare. Ecco perché è importante tutelare e supportare questo universo culturale e questa società che dall’esterno poco si capisce: tutelare i pastori e gli allevatori che d’inverno possono essere forza efficace per le realtà produttive del territorio, fornire loro gli strumenti di cui hanno bisogno e sostenere con gli strumenti tecnologici (la fibra, ma anche l’innovazione, l’imprenditoria d’eccellenza che decide di rimanere sul territorio come La Sportiva) questa società così particolare, che ha attenzione per il territorio e per la propria comunità in modo reale».
«Il nostro collegio è quello che abbraccia in modo più esteso alcune delle catene montuose più interessanti dell’arco alpino, come le Dolomiti e la catena del Lagorai. E questo incontro è un buon modo per rafforzare questa nostra posizione che vuole valorizzare questa radice culturale della montagna, a cui la politica deve mettersi al servizio - conferma Dellai - dobbiamo continuare a stare vicini a queste realtà che attivamente e quotidianamente operano per tener vivi questi territori in modo sostenibile, effettivo, concreto. Dalla nostra parte c’è anche l’attitudine di noi uomini di montagna, come detto da Reinhold: la voglia di farcela, di puntare alla cima, di credere e lavorare per il nostro territorio, è quello che ci spinge e ci differenzia dai popoli di pianura, e che noi dobbiamo continuare ad alimentare e ad affiancare».