Telefonia 5G, elettrosmog e salute La Provincia assicura: nessun rischio
Tecnologia 5G, l'assessore provinciale all'Ambiente Mario Tonina tranquillizza i trentini.
«Allo stato attuale non ci sono studi che rilevino effetti negativi sulla salute» scrive rispondendo ad un'interrogazione di Futura 2018. L'argomento è di grande attualità.
Soprattutto dopo che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) sono stati selezionati 120 tra i 7.982 comuni d'Italia che sperimenteranno il 5G nei prossimi due anni. Nella nostra provincia sono quattro i comuni pilota: Terragnolo, Valfloriana, Castel Condino e Sover.
Lucia Coppola (Futura 2018), dopo aver messo in evidenza i possibili vantaggi della nuova copertura - si stimano 900 miliardi di crescita in Europa e 1,5 milioni di nuovi posti di lavoro - si è rivolta direttamente a Mario Tonina. «Parte della popolazione è preoccupata dall'esposizione massiccia a livelli di elettrosmog destinati ad aumentare a dismisura, con mini-antenne collocate ovunque, persino sui lampioni della luce» ha scritto nell'interrogazione. E ha gli domandato di organizzare conferenze informative nelle realtà dove partirà la sperimentazione.
Una richiesta alla quale l'esponente dell'esecutivo a trazione leghista presieduto da Maurizio Fugatti ha dato una risposta positiva. Gli incontri si faranno. Mario Tonina, nella replica all'interpellanza, si è soffermato poi su all'aspetto sicurezza. «La tecnologia 5G verrà sperimentata inizialmente su frequenze già in uso (2 Ghz), nelle quali avvengono utilizzi paragonabili (3,6 Ghz) oppure a frequenze vicine ad esse (700MHz), come avverrà nei agli comuni italiani. Per tali frequenze esistono sufficienti evidenze che documentano l'assenza di effetti negativi sulla salute mantenendo i limiti imposti dalla normativa».
Anche Luca Zeni ha chiesto chiarimenti all'assessore all'Ambiente. «Con un certo grado di sorpresa e di preoccupazione, la comunità di Terragnolo si è trovata improvvisamente - scrive il consigliere provinciale del Pd - inserita in un elenco composto da centoventi Comuni italiani selezionati per la sperimentazione della cosiddetta "tecnologia 5G", ovvero di quinta generazione, in tema di telefonia mobile».
E aggiunge: «Vi è la consapevolezza della necessità di dar corso ai fenomeni dello sviluppo e quindi anche a questo tipo di tecnologie destinate a velocizzare da cento a mille volte le connessioni per la comunicazione mobile, ma è del tutto evidente come eventuali sperimentazioni, soprattutto se non accompagnate da adeguati percorsi informativi, inducono dubbi, perplessità, disagio e fin anche paura nelle realtà, come quella di Terragnolo, destinate da "decisioni superiori", quanto sconosciute, ad essere incubatrici della fase sperimentale di questi nuovi strumenti». Secondo Luca Zeni una parte degli abitanti si chiede in particolare se possano esserci esposizioni potenzialmente dannose per la salute, e «dovere delle istituzioni è spiegare, avvalendosi di esperti del settore, per poter così rassicurare la popolazione». L'assessore lo tranquillizza poi ricorda che la sperimentazione 5G in Italia è stata prevista dal ministero dello Sviluppo economico e ha avuto inizio nel 2017: «La Provincia verificherà sempre che gli impianti del 5G siano in regola con le normative vigenti».