Le tombe di famiglia spaccano il consiglio di Lavis
Non è vero, a differenza di quanto recitava Totò nella sua famosa poesia «'a livella», che i morti sono tutti uguali. Perlomeno a Lavis, dove, da una lunga discussione del consiglio comunale sul regolamento dei servizi cimiteriali, è emerso che i defunti di Pressano sono privilegiati rispetto quelli sepolti nel nuovo cimitero lavisano
LAVIS - Non è vero, a differenza di quanto recitava Totò nella sua famosa poesia «'a livella», che i morti sono tutti uguali. Perlomeno a Lavis, dove, da una lunga discussione del consiglio comunale sul regolamento dei servizi cimiteriali, è emerso che i defunti di Pressano sono privilegiati rispetto quelli sepolti nel nuovo cimitero lavisano. Tant'è vero che, dopo la raffica di emendamenti piovuti durante la vivace discussione sia dai consiglieri di maggioranza, sia da quelli di minoranza, l'assessore competente Roberto Piffer si è trovato costretto a sospendere il punto per non incorrere in decisioni affrettate. «Accetterò solo emendamenti scritti - ha precisato Piffer, presentati almeno otto giorni prima del consiglio, come prevede lo statuto».
Ma qual è il motivo della contesa? Semplice: a Pressano, fino agli anni Sessanta, il cimitero era gestito direttamente dalla parrocchia e quando è passato sotto la gestione comunale non sono più state rinnovate le concessioni trentennali delle tombe di famiglia. Il nuovo cimitero di Lavis, invece, avendo ottenuto i finanziamenti di legge per l'ampliamento e la realizzazione di nuovi loculi, è gravato dal vincolo esclusivo delle sepolture a rotazione. In altre parole, basta tombe di famiglia, mentre a Pressano possono rimanere. Ora, l'articolo 74 del regolamento in discussione prevedeva - per sanare una situazione che a Pressano si trascina da troppi anni - la possibilità di rinnovare per altri trent'anni la concessione per le tombe di famiglia, purché entro novanta giorni gli interessati ne facessero richiesta al Comune. In caso contrario, si perderebbe ogni diritto. Ma anche per vari consiglieri della maggioranza, era iniquo il rinnovo della concessione, solo per Pressano, e per così lungo tempo; così c'era chi proponeva di sopprimerla, chi di ridurre la durata, chi di trovare altre soluzioni per mettere ordine nel cimitero. Insomma, per una decina di tombe di famiglia è nata una discussione che, senza la sospensione del punto all'ordine del giorno, non sarebbe più finita.
La questione, come tutti hanno concordato, è alquanto delicata: ci sono normative nazionali e provinciali da rispettare e un defunto non può essere esumato prima dei dieci anni dalla sua sepoltura; sicché, nel caso di una tomba di famiglia dove l'inumazione sia avvenuta di recente, come si deve agire? Su questo argomento, come ha informato il presidente della commissione statuto, Franco Castellan , non era stata trovata un'intesa nemmeno tra i componenti della commissione che avevano esaminato il testo del regolamento, prima di proporlo alla discussione del consiglio comunale.