«A Carnevale la Siae ci deve esentare»
I diritti Siae sono una gogna per i carnevali della Vallagarina. Domenica il Comitato di S.Giorgio, prima festa in maschera della zona, ha optato per i maccheroni «in silenzio», per evitare di pagare il corrispettivo alla Società italiana degli autori ed editori. Altre associazioni seguiranno questo esempio, come quelle di Lizzana e PradaI tuoi commenti
VALLAGARINA - I diritti Siae sono una gogna per i carnevali della Vallagarina. Domenica il Comitato di S.Giorgio, prima festa in maschera della zona, ha optato per i maccheroni «in silenzio», per evitare di pagare il corrispettivo alla Società italiana degli autori ed editori. Altre associazioni seguiranno questo esempio, come quelle di Lizzana e Prada, pressate come sono dalla crisi e dalla diminuzione delle sponsorizzazioni e dei contributi pubblici. Anche tra chi quest'anno ha deciso di continuare a pagare, il malumore è comunque tangibile.
«Nelle riunioni preparatorie molti erano indecisi sul da farsi. Gli adempimenti Siae hanno un peso non indifferente sui piccoli bilanci delle associazioni», spiega Flavio Bianchi , presidente della Pro loco di Mori e coordinatore di «Otto, il carnevale più lungo del Trentino». Iniziative come quelle di Manzano, Ravazzone, Besagno o Loppio, di dimensioni molto limitate, soffrono parecchio i costi legati alla riproduzione della musica. «I regolamenti sono così articolati e mutevoli che, anche quando uno cerca di essere a posto, rimane comunque con la paura di vedersi rovinare la festa perché sono arrivate cento persone in più».
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