Zanzare tigre senza limiti ora risale la val di Ledro

La zanzara tigre (Aedes albopictus) è arrivata anche in valle di Ledro. La sua presenza è stata rilevata in questi giorni dai tecnici della Comunità di valle dell'Alto Garda che, in collaborazione con la Fondazione Museo Civico di Rovereto, già da alcuni anni ha avviato un piano di monitoraggio, sensibilizzazione e prevenzione sul territorio. Ma se fino a poco tempo fa l'esistenza del fastidioso e aggressivo insetto era circoscritta alle zone a bassa quota - climaticamente più favorevoli alla sua proliferazione - ora l'habitat pare essersi allargato anche alle aree più elevate

di Paola Malcotti

zanzaraLEDRO - – La zanzara tigre (Aedes albopictus) è arrivata anche in valle di Ledro. La sua presenza è stata rilevata in questi giorni dai tecnici della Comunità di valle dell'Alto Garda che, in collaborazione con la Fondazione Museo Civico di Rovereto, già da alcuni anni ha avviato un piano di monitoraggio, sensibilizzazione e prevenzione sul territorio. Ma se fino a poco tempo fa l'esistenza del fastidioso e aggressivo insetto era circoscritta alle zone a bassa quota - climaticamente più favorevoli alla sua proliferazione - ora l'habitat pare essersi allargato anche alle aree più elevate.
 
Dai 15 punti di cattura sistemati nei mesi scorsi nei pressi di parcheggi pubblici, spiagge, campeggi, parcogiochi, cimiteri, strade, i tecnici hanno potuto rilevare importanti quantità di uova di zanzara tigre non solo a Pré, Biacesa, Pregasina, ma anche a Bezzecca e nei paesi di centro valle. Quantità non allarmanti ma significative a tal punto da essere prese in seria considerazione. «Mutamenti climatici, globalizzazione, interscambi sempre più intensi hanno modificato le condizioni ambientali che fino a qualche anno fa costituivano una barriera naturale contro gli insetti esotici - spiegano dall'Ufficio territorio - compresa la Aedes albopictus, ovvero la zanzara tigre. Quest'estate la sua pullulazione è stata rallentata dalla consistente piovosità e pertanto la presenza nei centri abitati dell'Alto Garda non è stata particolarmente importante. A differenza della campagna, dove le catture sono sempre notevoli». 
 
Ma a preoccupare gli addetti ai lavori è ora l'inusuale presenza dell'insetto anche ad altitudini superiori. Come in valle di Ledro. Ecco dunque il richiamo alla collaborazione dell'intera popolazione, al fine di contenere al massimo la proliferazione e intervenire fin da subito con tutte le forme di prevenzione raccomandate dagli esperti. «I luoghi dove è più facile che le zanzare depongano le uova - spiegano - sono piccole raccolte d'acqua, tombini, pozzetti di scolo, bidoni e contenitori in orti, giardini e cimiteri, fontane, sottovasi su terrazzi e balconi, abbeveratoi e ciotole di animali domestici, pneumatici o sacchetti di plastica abbandonati e altri oggetti che raccolgano acqua piovana.
 
Per evitare la schiusa delle uova (che avviene nel giro di una settimana dalla deposizione) è sufficiente eliminare spesso l'acqua stagnante. Si consiglia infine l'uso del larvicida biologico, disponibile gratuitamente nella sede della Comunità di valle o ai Crm di Pieve e Bezzecca: solo con l'impegno e la partecipazione attiva di tutti è possibile contrastare la riproduzione della zanzara tigre».

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