Borgo, pasti in mensa «No al falso buonismo»
Ha fatto discutere, e non poco, in questi giorni la decisione della Giunta della Comunità Valsugana e Tesino di non distribuire più i pasti, nelle mense scolastiche gestite dall'ente, ai figli di genitori che non pagano la tariffa. I commenti, sia sui giornali che sui social network, non sono mancati. Ora, sull'argomento, ritorna a dire la sua l'assessore Paolo Sordo . «Non abbiamo preso questo provvedimento a cuor leggero ma dopo reiterati tentativi di far pagare il dovuto a famiglie - scrive Sordo - che, al termine di analisi dettagliate, risultano, in base all'indicatore Icef sul loro reddito, in grado di corrispondere»
Ha fatto discutere, e non poco, in questi giorni la decisione della Giunta della Comunità Valsugana e Tesino di non distribuire più i pasti, nelle mense scolastiche gestite dall'ente, ai figli di genitori che non pagano la tariffa. I commenti, sia sui giornali che sui social network, non sono mancati. Ora, sull'argomento, ritorna a dire la sua l'assessore Paolo Sordo . «Non abbiamo preso questo provvedimento a cuor leggero ma dopo reiterati tentativi di far pagare il dovuto a famiglie - scrive Sordo - che, al termine di analisi dettagliate, risultano, in base all'indicatore Icef sul loro reddito, in grado di corrispondere».
Da più parti è stato chiesto all'ente di seguire altre strade. «Noi le abbiamo percorse tutte e, finora, non abbiamo potuto procedere con il sequestro di beni mobili perché le raccomandate recapitate non vengono ritirate. In questo modo i diretti interessati possono dimostrare di non essere informat, ma noi insisteremo con tutte le procedure previste dalla legge» spiega Sordo, che dice no al falso buonismo: «Deve prevalere il rispetto che dobbiamo a coloro che, pur tra mille difficoltà, saldano regolarmente le loro pendenze, rinunciando magari a qualche agio che, invece, chi non paga, a volte, si permette. La scuola è un momento educativo importante per i ragazzi e insegna loro anche ad onorare i propri impegni (anche debitori) nei confronti di tutti, compreso l'ente pubblico».
Ma cosa succede se le persone insolventi dimostrassero che, nonostante l'Icef dica il contrario, non hanno i soldi per pagare la mensa? «In questo caso individueremo altri canali, anche rateizzando la cifra dovuta, ma il conto dei pasti dei loro figli deve essere saldato». Paolo Sordo e la giunta della Comunità vanno dunque avanti per la loro strada. «Se dovessimo soprassedere alla riscossione di questi debiti - ricorda l'assessore - incorreremmo senz'altro nei controlli della Corte dei Conti. Con il rischio che, alla fine, a pagare sarebbero chiamati coloro che hanno omesso di prendere i provvedimenti dovuti e non si erano attivati per recuperare il debito. Quello che abbiamo fatto - conclude l'assessore del Pd - rispetta l'esigenza di una buona e corretta amministrazione e, personalmente, ritengo superficiale la dissociazione strumentale dal nostro agire di alcuni esponenti politici (anche del Pd, ndr). Mi ha fatto invece molto piacere constatare come, sui blog dei quotidiani provinciali, la stragrande maggioranza degli interventi sia a favore della decisione assunta dalla Giunta della Comunità Valsugana e Tesino. E ne approfitto anche per ringraziare coloro (e sono tanti) che mi hanno inviato messaggi di solidarietà e di apprezzamento». M. D.