Tragedia a Pieve di Bono: la vittima ha 17 anni

Un ciclista di 17 anni, Timothy Porcelli, residente con la famiglia a Bersone, ieri pomeriggio ha perso la vita mentre si allenava con la sua bici. È morto sotto lo sguardo del padre, che come sempre lo seguiva durante i suoi allenamenti. Ad una curva sulla strada che collega la piccola frazione di Por a Pieve di Bono, nella valle del Chiese, il ragazzo è caduto a terra ed è stato centrato da un furgone che stava sopraggiungendo proprio in quel momento. Nulla ha potuto fare il casco. Il telaio della bici si è spezzato e Timothy è rimasto a terra incosciente. Il giovane era da sempre un grande appassionato di ciclismo e frequentava l'Università popolare trentina a Tione: i primi risultati agonistici iniziavano ad arrivare

di Patrizia Todesco

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È morto sotto lo sguardo del padre che come sempre lo seguiva durante i suoi allenamenti. Il figlio, Timothy Porcelli, 17 anni, davanti in sella alla sua bicicletta. Lui, papà Guido, dietro con la macchina. Ad una curva sulla strada che collega la piccola frazione di Por a Pieve di Bono, nella valle del Chiese, al termine di un tratto in discesa all'altezza del sentiero che porta a Castel Romano, sembra che il ragazzo abbia perso il controllo della due ruote e sia caduto a terra, forse tradito dall'asfalto bagnato. È stato poi  centrato da un furgone di una falegnameria del posto che è sopraggiunto proprio in quel momento. Una tragica fatalità. Nulla ha potuto fare il casco. Il telaio della bici si è spezzato e Timothy è rimasto a terra incosciente.
Immediato l'allarme al 118 che ha inviato sul posto sia l'ambulanza di Tione che l'elicottero dei vigili del fuoco decollato in pochi minuti da Mattarello. Ma per il ragazzo non c'è stato nulla da fare. Troppo gravi le lesioni riportate.
L'incidente è accaduto poco prima delle 18. Timothy e il padre erano usciti come facevano quasi quotidianamente per l'allenamento. Una passione di famiglia quella per il ciclismo. Oltre a Timothy, che veste da quest'anno la divisa del Team Lvf di Brescia, anche gli altri due fratelli, il più grande Peter e il più piccolo, sono ciclisti appassionati. Uno corre per la Montecorona e l'altro per la Ciclistica Storo.
Il ragazzo stava dunque percorrendo la strada che da Por porta a Pieve di Bono quando in fondo alla discesa, quando la strada curva a destra, ha perso il controllo della bici ed è finito a terra. Le conseguenze sarebbero state sicuramente meno gravi se proprio in quel momento, dalla direzione opposta, non fosse arrivato un furgoncino che non ha potuto evitare l'impatto. Si è trovato davanti il ragazzo e non ha potuto fare niente per evitarlo.
I sanitari arrivati sul luogo dell'incidente hanno tentato in ogni modo di salvare il ragazzo. Lo hanno rianimato a lungo, ma il cuore di Timothy si era fermato praticamente subito dopo l'impatto. Per lunghi minuti tutti hanno sperato nel vedere il medico rianimatore provare ogni manovra e gli infermieri adoperarsi. Che la situazione fosse grave tutti lo avevano intuito perché il giovane aveva subito perso conoscenza nell'impatto, ma speravano che la fibra forte dello sportivo avrebbe avuto la meglio. Solo dopo quasi un'ora, quando il mezzo di soccorso si è levato in volo vuoto e i vigili del fuoco hanno coperto pietosamente con un lenzuolo bianco il corpo del ragazzo fino all'arrivo del carro funebre, tutti hanno capito e a quel punto la speranza ha lasciato il posto alla disperazione. Nella valle del Chiese e tra i giovani ciclisti c'è stato un tam tam di messaggi e telefonate per avvertire di quanto era successo. Nel frattempo è stata avvisata anche la mamma di Timothy, una donna di origini americane che a quell'ora si trovava nella casa di Bersone. Stava preparando cena perché di lì a poco la famiglia avrebbe dovuto ritrovarsi nell'appartamento di Bersone per la cena. Tra l'abitazione dove la famiglia Porcelli abita e il luogo dell'incidente ci sono pochissimi chilometri. Probabilmente la donna ha sentito le sirene e anche le pale dell'elicottero, ma certo non poteva immaginare che i soccorsi erano per il suo figlio. Solo quando alla porta ha bussato il medico di famiglia, il dottor Mario Romanelli, ha capito tutto. Con il marito è tornata sul luogo dell'incidente e le sue grida di disperazione sono echeggiate lungo la strada.  
Il corpo del ragazzo, dopo il nulla osta del magistrato, è stato poi prelevata dal carro funebre e ricomposto nella camera mortuaria della casa di riposo di Strada, sempre nel comune di Pieve di Bono. Già in serata i vertici della società ciclistica e gli amici più stretti si sono stretti attorno alla famiglia.

 

Porcelli

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